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Telelaser in Napoleona sconfitto da Gaddi, ma il sindacato dei vigili non ci sta: "Il Comune faccia appello"

Il Diccap chiede di querelare l'ex assessore per un post su Facebook ritenuto diffamatorio. Lui replica: "Li aspetto sereno in tribunale"

Non si fa attendere la risposta dei sindacati di polizia locale al post dell’ex assessore Sergio Gaddi, riferito alla sua vicenda con il telelaser incontrato in via Napoleona. "Il post di Gaddi su Facebook è diffamatorio - fanno sapere i rappresentanti -, offende il Comune di Como e la polizia locale e riguarda una sanzione amministrativa data per una grave violazione al Codice della Strada”. Scopo della dichiarazione è quello di chiamare in causa il sindaco e tutta l'amministrazione comunale, a partire dall' assessore Negretti, che detiene la delega alla polizia locale.
Nel suo post Gaddi si dice soddisfatto per avere avere avuto ragione davanti al giudice di pace, così come aveva previsto al momento in cui era stato fermato. Ovviamente l'ex assessore, come è solito fare nei suoi post, ha usato toni e termini molto diretti ed espliciti.

La prima richiesta del sindacato Diccap è quella di procedere in appello contro la sentenza che ha annullato la sanzione a Gaddi. Secondo obbiettivo è esortare i pubblici uffici a presentare querela contro lo stesso ex assessore che, secondo i sindacati “ha pesantemente insultato esplicitamente gli operatori della polizia locale e quindi implicitamente anche i loro comandanti. Un'offesa che per giunta arriva da una persona che percorreva le strade cittadine a una velocità sensibilmente superiore a quella consentita, dato che il ritiro della patente – sanzione inizialmente scelta contro Gaddi e poi annullata dal tribunale - può avvenire solo per un eccesso superiore ai 40 chilometri all'ora".

“Se non si prenderanno le difese dell'agente della polizia locale attaccato – concludono i rappresentanti - si rischiara una grave delegittimazione degli operatori e di conseguenza serie ripercussioni sul servizio reso alla cittadinanza".
Gaddi, però, controreplica: "Se il comune aveva qualcosa da dire doveva presentarsi davanti al giudice di pace. Perché non l’ha fatto? E adesso che ha perso vuole appellarsi? Strano modo di fare, evidentemente hanno tempo e denaro pubblico da perdere. Comunque, visto che personalizzano la vicenda e coprono un loro errore con velate minacce che non temo per nulla, li aspetto sereno in tribunale"..

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