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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Morte sul lavoro a Colverde, i sindacati in coro: "Fermiamo la strage nei cantieri"

Pronti alla mobilitazione dopo l'ennesima vittima nel Comasco

Un altro lavoratore morto in cantiere nel Comasco dopo il duplice incidente costato la vita a due operai a Moltrasio dello scorso settembre. Un autentico dramma sul quale occorre riflettere. A caldo riportiamo le considerazioni dei sindacati, a partire da Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL.

“La piaga degli infortuni mortali sul lavoro non accenna a diminuire. Impressiona il drammatico incidente che ha coinvolto un operaio di 40 anni, morto sepolto a causa del cedimento del terreno durante i lavori di scavo su una strada a Colverde, tra Appiano Gentile e Como. A nome dell’UGL esprimo il cordoglio alla famiglia. Siamo di fronte ad una strage sul lavoro inaccettabile per un Paese avanzato. Servono interventi immediati per incrementare l’organico degli ispettori e rafforzare i controlli a partire dai settori in cui è più elevato il rischio infortuni. La sicurezza sul lavoro è una vera e propria emergenza nazionale, pertanto, occorrono investimenti senza precedenti sulla formazione e sulla prevenzione per impedire simili tragedie. Con la manifestazione ‘Lavorare per vivere’ l’UGL intende portare all’attenzione dell’opinione pubblica e del Governo il drammatico fenomeno delle cosiddette 'morti bianche’”. 

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del Territorio di Como

"È passato solo qualche giorno dall’ultimo infortunio mortale avvenuto nel nostro Territorio e ancora una volta ci troviamo davanti all’ennesima tragedia. Apprendiamo nel tardo pomeriggio che un operaio edile, a fine turno, ha perso la vita in cantiere. Si tratterebbe di un operaio quarantenne di origine albanese che lavorava in un cantiere della Comedil Mangino s.r.l. a Colverde".

"In attesa di raccogliere più informazioni e che sia meglio accertata la dinamica, mentre i nostri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali sono sul luogo della tragedia, esprimiamo la rabbia che ci pervade nel sapere che il cedimento dello scavo in cui si trovava il lavoratore sarebbe stata la causa del decesso. Una situazione non straordinaria che, correttamente gestita, sarebbe bastata a restituire il lavoratore alla sua famiglia questa sera. Dall’inizio del 2022, una lunga scia di sangue, una tragedia a cui mettere fine al più presto, che a prescindere dalle cause di ognuna, ha portato uomini, giovani e padri di famiglia a non far ritorno alle proprie case dopo essere andati semplicemente a guadagnare il pane per vivere".

"Quella dei morti sul lavoro, specie nel settore edilizio, è una vera e propria piaga sociale a cui si può rimediare solo attraverso una vera e propria inversione di tendenza che ha alla base un nuovo approccio alla sicurezza da parte delle imprese, che deve essere vista come un investimento e non come un costo. Non possono più esserci morti per incuria, fretta, economia o superficialità dei padroni":

"I Segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del Territorio di Como – Riccardo Cutaia, Roberto Turri e Luca Vaccaro – ritengono sia necessario diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso una formazione permanente, oltre ad individuare migliori strategie di collaborazione e sinergia tra i diversi soggetti dedicati, a cominciare dagli enti ispettivi. Le Segreterie di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Como nell’attesa che le forze dell’ordine facciano chiarezza su quanto avvenuto a Colverde , si stringono al dolore della famiglia e si rendono sin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza":

Cgil di Como

"Sono passati pochi giorni dai morti di Moltrasio e già si registra un altro infortunio sul lavoro. A Colverde, un operaio è rimasto sepolto vivo in uno scavo. A nulla sono valsi i soccorsi “Non si può chiamare fatalità – commenta Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Como - siamo al settimo morto sul lavoro nel Comasco. Solamente poco tempo fa siamo stati ricevuti dal prefetto e abbiamo portato le nostre istanze affinché non si ripetessero più morti sul lavoro in provincia. Purtroppo, oggi, i fatti hanno mostrato come non sia più procrastinabile un’azione seria sulla prevenzione, coinvolgendo anche le associazioni datoriali. Questa piaga, con l’aiuto di tutti, dev’essere debellata. Occorre una mobilitazione del sindacato per il rispetto delle leggi sulla sicurezza".


 

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