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Paratie infinite, nuovo ritardo: "Ma adesso si parte"

L'area di Tavernola per il deposito dei materiali non è ancora del tutto sgombra, ma l'assessore assicura: "Problema risolto"

A 12 anni dalla posa della prima pietra, a 7 anni dal suo ultimo stop, il cantiere delle paratie subirà un nuovo ritardo: l'ennesimo. Già lo scorso dicembre avevamo lasciato aperta la porta del dubbio al fatto che la biblica opera del lungolago potesse davvero riaprire i suoi cancelli agli operai entro febbraio. Ora c'è la certezza che nemmeno questo secondo mese del 2020 sarà quello da mettere a registro per il tanto atteso via al nuovo cantiere voluto da Regione Lombardia. L'ultima grana, quella ormai nota da qualche settimana, riguarda l'area di servizio individuata a Tavernola, sito demagnale di propietà regionale ma in gestione al Comune di Como. Le carte che certificano la piena disponibilità dell'area non sono ancora state firmate e di conseguenza anche il contratto con il gruppo di aziende che si è aggiudicato il corposo bando della paratie non può essere siglato in assenza anche di una sola delle condizioni in esso stabilite.

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A sole due settimane dal termine della data ipotizzata da Infrastrutture Lombarde per l'attesa firma che farebbe scattare i 45 giorni per l'avvio del cantiere, l'area al lago di arrivo delle chiatte e deposito dei materiali non è quindi ancora ufficialmente disponibile. Un prevedibile imprevisto - dato che era tutto scritto nero su bianco - che aggiunge almeno un altro mese di ritardo rispetto al cronoprogramma a suo tempo annunciato. Si prevedeva infatti di consegnare il nuovo lungolago ad aprile 2022, dopo 31 mesi di lavori suddivisi in due distente fasi. Anche senza altri intoppi - e sarebbe davvero un miracolo visti il precedenti di quasi tre lustri - il cantiere non sarà chiuso entro la fine del primo mandato della giunta guidata da Mario Landriscina; il primo sindaco, dopo Bruni e Lucini, a non avere il peso del nuovo lungolago tutto sulle proprie spalle. Ma ci vorrà almeno un altro suo mandato o quello di un nuovo primo cittadino prima di mettere la parola fine al peggiore incubo urbanistico di sempre della città.

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L'assessore al Patrimonio Francesco Pettignano ha tenuto a precisare i motivi che hanno portato a un nuovo, seppur piccolo, ritardo: "Purtroppo per sbloccare la disponibilità dell'area da affidare a Infrastrutture Lombarde - ha spiegato l'assessore al Patrimonio Francesco Pettignano - è stato necessario seguire una serie di procedure amministrative. Abbiamo dovuto aspettare che Infrastrutture ci comunicasse la metratura della superficie dell'area di cui ha bisogno, cioè circa mille metri quadrati, dopodiché abbiamo dovuto aspettare che la ditta Ghi.Mas, che sta operando sull'area, ci facesse formale richiesta di concessione della restante porzione di quell'area, cioè circa 600 metri quadrati. Tale richiesta ci è pervenuta solo ieri. A questo punto siamo in attesa del via libera da parte di Infrastrutture Lombarde. Quando avremo l'ok faremo seguito alla procedura formale di concessione, che prevede una gara a evidenza pubblica, ma credo che i tempi non saranno affatto lunghi".
In effetti la ditta cernobbiese Ghi.Mas ha già sgomberato quasi del tutto l'area che dovrà essere occupata da Infrastrutture Lombarde e, dunque, a breve il contratto per la ripresa dei lavori del cantiere paratie potrà essere finalmente firmato, ammesso e non concesso che non si presentino nuovi imprevisti.

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