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Il Manifesto del Futurismo riletto con Garbo

L'artista reinterpreta a suo modo il pensiero rivoluzionario di Filippo Tommaso Marinetti

Nell'ambito delle iniziative di Futuritmo. Garbo ha reinterpretato Il Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, con una base sonora inedita, in occasione del prossimo 110° anniversario della pubblicazione. 

Raccontare la storia di Garbo è raccontare come ci si possa inserire in un mondo – quello musicale italiano – guardandolo da lontano con fare curioso e incuriosito, quasi ad osservare una persona che sai di aver già incontrato, ma non sai dove né quando. Garbo è un alieno tra coloro che per comodità sono stati definiti cantautori, perché scrivono direttamente i loro brani e non si limitano a interpretarli; se si viaggiava in analogico lui virava sul digitale e viceversa. Mentre la musica in Italia si muoveva a cavallo di una chitarra acustica, Garbo cavalcava sintetizzatori per poi optare per suoni caldi e acustici mentre i sui colleghi “scoprivano” nuove tecnologie. E via così per oltre 30 anni nei quali ha inciso 15 album affiancati nel tempo da raccolte e ristampe. 

Filippo Tommaso Marinetti (nato ad Alessandria d'Egitto nel 1876 e morto a Bellagio nel 1944) è stato una poeta, scrittore e drammaturgo italiano. È conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento futurista, la prima avanguardia storica italiana del novecento. Marinetti trascorre i primi anni di vita ad Alessandria d'Egitto, dove il padre e la madre convivono. L'amore per la letteratura emerge sin dagli anni del collegio: a 17 anni fonda la sua prima rivista scolastica, Papyrus. Si diploma a Parigi, dove ottiene il baccalaureato nel 1893,successivamente si iscrive alla facoltà di legge di Pavia e si laurea a Genova nel 1899. Le sue prime poesie in lingua francese, vengono notate soprattutto in Francia. In questo periodo Marinetti compone soprattutto versi liberi di stampo simbolista o liberty, che risentono sopratutto dell'influenza di Gabriele d'Annunzio. I suoi rapporti con D'Annunzio sono sin dall'inizio ambivalenti: nella scena parigina i due poeti italiani sono visti come rivali, ma il successo di D'Annunzio oscura quello del più giovane collega. La produzione di Marinetti si distingue da quella dannunziana per il particolare gusto per l'orrido e il grottesco. Tra il 1905 e il 1909 dirige la rivista milanese Poesia di cui è fondatore e principale finanziatore, nel 1909 essa diventa il primo organo ufficiale di un nuovo movimento poetico: il Futurismo. Il Futurismo è stata una corrente artistica italiana del XX secolo. Questa corrente artistica ebbe influenza su movimenti artistici che si svilupparono in altri Paesi, in particolare in Russia e Francia. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura alla letterature (poesia e teatro) la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il cinema e persino la gastronomia.

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