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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il fascino infinito del Lago di Como

Elogio di un panorama unico e mutevole dall'alba al tramonto

Quello appena terminato è stato un weekend in cui il sole ha dovuto faticare parecchio per conquistare il cielo. Ed è proprio in queste occasioni che, paradossalmente, il Lago di Como gioca a farsi ancora più affascinante. Nel giro di poche ore è capace di indossare mille abiti diversi pur rimanendo sempre splendide le sue curve: cambia colore, luce, atmosfera, suoni senza mai smettere di offrire un'immagine di sé incantevole agli occhi.

Sia che si metta in testa un cappello di nuvole o un cielo azzurro, un temporale o un mantello di sole, non perde occasione per mostrare la sua poliedrica bellezza. Con la classe naturale di una grazia senza trucco. Anche spettinato dal vento che fa ricce le sue onde dolci, anche quanto si arrabbia mentre tuona e la pioggia lo spruzza, il lago riesce sempre a generare eleganza.

Se pensate che questo sia un elogio partigiano al Lago di Como, non vi sbagliate. Ma se da una parte c'è l'amore di chi lo vive tutto l'anno, di chi ha imparato a respirare ogni suo sbuffo, a rispettare il suo carattere, dall'altra c'è lo stupore di chi lo vive per la prima volta. Ed è qui, osservando gli altri, che la passione - quella che non può essere consumata dall'abitudine - si rinnova quotidianamente. Rimane in tasca come un dono prezioso dal quale non ci si vuole separare.

Puntanto lo sguardo lungo quel tratto magico che corre da Argegno all'isola Comacina, dalla punta del Balbianello a Bellagio fino ai monti che gli fanno ombra, ci si nutre di un panorama unico e mutevole dall'alba al tramonto. Un tempo dentro il quale il lago si veste indossando quel che trova nell'imprevedibile armadio del meteo. Poi c'è la notte, la nuda bellezza del riposo.

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