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Martedì, 23 Aprile 2024
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Como, emergenza cinghiali: branchi sempre più vicini alla città. Interviene la Prefettura

Le zone più colpite sono quelle di Monte Olimpino e Garzola, nonché il territorio comunale di Cernobbio

I cinghiali si stanno spingendo sempre più vicino alla città e alle abitazioni e si muovono in branchi, mettendo a repetaglio anche la sicurezza sulle strade. Per questo oggi, 13 febbario, il Prefetto di Como ha deciso di intervenire, concordando, con la poliza locale interventi immediati. 

«Nel corso delle ultime settiman, spiega il comunicato della Prefettura di Como, è stato registrato un significativo incremento dei cinghiali nelle aree abitate poste a ridosso del capoluogo, con incursioni perlopiù notturne che hanno destato notevoli preoccupazioni nella popolazione residente, oltre a costituire un oggettivo rischio per la circolazione stradale.

Tale situazione ha interessato, in particolare, gli abitati di Monte Olimpino e Garzola, nonché il territorio comunale di Cernobbio, ove sono stati ripetutamente avvistati interi branchi di cinghiali intenti a pascolare nelle aiuole cittadine e negli orti privati.

Sulla questione - configurabile come un vero e proprio problema di sicurezza pubblica - si è direttamente interessato il Prefetto Andrea Polichetti, concordando con la Polizia Provinciale un immediato intervento nelle aree interessate, atto a limitare la presenza dei cinghiali in ambito urbano: in tal senso, dall’inizio di febbraio ad oggi, sono stati prelevati una ventina di capi, sia attraverso l’abbattimento diretto in ore notturne che tramite l’uso di apposite trappole.

Il Prefetto ha ritenuto di dover esaminare la problematica nell’ambito della riunione tecnica di coordinamento dei Responsabili provinciali delle Forze di Polizia, tenutasi lo scorso 9 febbraio.

Nell’occasione - presente anche il Comandante della Polizia Provinciale - è stato evidenziato che la causa di tale anomalo incremento della popolazione del cinghiale deriva principalmente dai mancati interventi di prelievo programmati della specie riconducibili alle disposizioni di prevenzione epidemiologica da Covid-19, che hanno di fatto determinato, soprattutto sul finire della scorsa stagione, la sospensione dell’attività venatoria di norma autorizzata nei territori a caccia programmata posti a ridosso del capoluogo, nonché l’attuazione degli interventi annuali di controllo numerico all’interno del Parco Spina Verde, su coordinamento
dell’ente gestore.

Dal punto di vista operativo, sulla base della disamina della normativa di settore, si è preso atto della possibilità di avvalersi, all’occorrenza, della collaborazione di operatori volontari in possesso dei necessari requisiti (principalmente rappresentati dalle guardie venatorie provinciali), nell’ambito di una procedura di pronto intervento posta sotto il diretto coordinamento della Polizia
Provinciale.

Ciò consentirebbe di conferire rinnovato impulso all’azione di prelievo di competenza della citata Forza di Polizia, i cui organici – come è noto - si sono drasticamente ridotti negli ultimi anni a seguito del riordino delle funzioni provinciali.

In relazione a quanto sopra, si è convenuto che l’attività di prelievo dei cinghiali nell’ambito della cintura metropolitana debba proseguire sino alla risoluzione del problema; successivamente saranno mantenute attive in loco le trappole per la cattura sistematica degli stessi, grazie anche della recente ripresa dei controlli ad opera del personale del Parco Spina Verde.»

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