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Operai comaschi deportati nei campi di concentramento: il ricordo del Comune di Como

Il 6 marzo ricorre l'anniversario della deportazione. Solo in 3 fecero ritorno a casa

Una cerimonia presso il Cimitero monumentale di Como. Così il Comune di Como ricorda e commemora la deportazione degli operai comaschi nei campi di concentramento. Ricorre quest’anno il 79mo anniversario degli scioperi antifascisti e contro la guerra, proclamati a Como il 6 marzo 1944 alla tintoria Comense (poi diventata Ticosa) e alla tintoria Castagna, all’indomani di quelli promossi nelle fabbriche del nord Italia. Conseguenza delle manifestazioni fu la deportazione di numerosi operai nei campi di concentramento tedeschi.

A Como vennero arrestati nove dipendenti della Comense e della Castagna. Si tratta di: Ada Borgomainerio, Antonio Carbonoli, Ines Figini, Rinaldo Fontana, Ariodante Gatti, Giuseppe Malacrida, Angelo Meroni, Giuseppe Rodiani, Pietro Scovacricchi. Nei campi di concentramento morirono Carbonoli, Fontana, Gatti, Meroni, Rodiani e Scovacricchi. Malacrida tornò a casa, ma dopo pochi mesi morì a causa dei gravi stenti patiti. Si salvarono e fecero ritorno a casa le due donne, Ines Figini e Ada Borgomainerio.

La cerimonia di commemorazione prevede la partenza del corteo alle 11 dall’ingresso principale del Cimitero monumentale, la sosta alla tomba-monumento della Resistenza e successivamente alla lapide dei deportati, dove verrà deposta una corona. Oltre al sindaco di Como, Alessandro Rapinese, partecipano i rappresentanti dell’associazione “Schiavi di Hitler”, i familiari dei deportati e le autorità cittadine.

Oltre alla cerimonia il Comune di Como ha deciso di celebrare la ricorrenza anche pubblicando un ricordo dell'avvenimento sulla home page del sito istituzionale, dove appare l'originale documento di deportazione di Rinaldo Fontana.

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