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Como e la Lombardia in zona gialla da domenica 31 gennaio? Ecco cosa può succedere

Speranze appese a un filo per via dell'ordinanza del ministro della Salute

Domani, venerdì 29 gennaio, è l'atteso giorno in cui si decidono i colori delle regioni in base al calcolo aggiornato dell'indice Rt, l'ago della bilancia di tutti i dati che stabiliscono l'andamento dell'epidemia. Per la Lombardia il discorso complesso, anche dopo la collocazione della regione in zona rossa per errore e le polemiche tra il presidente Attilio Fontana, l'Iss e il ministero.

L'agenzia di stampa Ansa ha scritto ieri che la regione dovrebbe rimanere in zona arancione per lo stesso motivo, ovverosia per la sua collocazione arrivata la scorsa settimana e per la regola dei 14 giorni, tuttavia c'è chi fa notare che la circolare (disponibile sul sito del ministero) si basa sulla rivalutazione "ora per allora" dei dati del report n. 35 del 15 gennaio. Questo, in teoria, dovrebbe spostare indietro le lancette dell'orologio della valutazione del ministero per retrodatarle a due settimane fa. Il verbale dell'ultima Cabina di Regia invece dice che la regione è a rischio moderato e l'Rt è inferiore a 1. In base a questa tesi, se anche il prossimo report (il numero #37) dovesse confermare la situazione, la Lombardia dovrebbe poter aspirare alla zona gialla.

Ma la partita è ancora aperta, l'addio al semaforo arancione non è per nulla scontato ma appeso non solo ai soliti numeri che non mettono mai d'accordo nessuno e che spesso sono pure sbagliati, ma soprattutto alla durata di due settimane dell’ordinanza che il ministro del Welfare Speranza ha firmato il 22 gennaio 2021 per riposizionare in zona arancione la Lombardia. Dunque, salvo nuove sorprese, il passaggio in fascia gialla non potrebbe di fatto avvenire prima del 5 febbraio per entrare in vigore il 7 febbraio.

Zona gialla: cosa si può fare

Nelle regioni in zona gialla sono consentiti tutti gli spostamenti, anche al di fuori del proprio comune di residenza, purché non si superino i confini regionali. Non servirà l'autocertificazione. Resta, invece, il coprifuoco notturno, con il divieto di uscire di casa tra le 22 e le 5 del mattino, se non per "comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute", che andranno "provati" con l'autodichiarazione. In zona gialla riaprono anche i bar, i ristoranti e tutti gli altri locali con il servizio al tavolo possibile fino alle 18. L'asporto sarà attivo fino alle 22, mentre la consegna a domicilio è sempre consentita. Aperti anche i negozi e i centri commerciali.

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