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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Terza dose, si cambia ancora: richiamo dopo 5 mesi

Intanto anche la Lombardia spinge per il Super Green Pass

Cambiano ancora le indicazioni sulla terza dose che ora si potrà fare già cinque mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale. A renderlo noto, nel tardo pomeriggio, è stato il ministro della Salute Roberto Speranza sui suoi canali social. 

"La dose di richiamo" contro Covid-19 "è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto" ha fatto sapere Speranza. Per questo, "dopo l'ultimo parere" dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), "sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti".

terza dose Speranza-2

Chi deve fare la terza dose

Al momento la terza dose spetta ai soggetti ad elevata fragilità, al personale sanitario, agli ospiti e al personale delle Rsa e a tutti gli over 40 che hanno fatto la seconda dose da almeno cinque mesi (le prenotazioni per la fascia d'età tra 40 e 59 anni sono state aperte proprio oggi). Una dose aggiuntiva è prevista per coloro che si sono vaccinati con il monodose Johnson&Johnson. I vaccini somministrati sono quelli a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) anche per chi è stato vaccinato inizialmente con AstraZeneca o col monodose J&J. Moderna se usato come booster prevede metà dosaggio. Anche chi è stato vaccinato con Sputnik, Sinovac e Sinopharm potrà partecipare alla nuova fase della campagna: una sola dose di Pfizer o Moderna. 

Supergreenpass

Le trattative tra i presidenti di Regione e l'esecutivo, come riporta Today,  sono solo all'inizio ma i governatori insistono per un "Green Pass rafforzato" o "Super Green Pass" di cui si parla ormai da giorni: sarebbe un lasciapassare che esclude i non vaccinati praticamente da tutti i luoghi delle attività ricreative come ristoranti, palestre, teatri e cinema e via dicendo, mentre i tamponi darebbero diritto al certificato per lavorare. Una decisione "forte", che sarà ben ponderata dal governo Draghi e che non è stata ancora presa. Alcune Regioni secondo Repubblica "pretendono che si superi il sistema a colori e si escludano da subito e ovunque i No Vax dalle attività ricreative (bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre). La regola sarebbe quella del 2G anche in zona bianca. Molto netti sono pure mìla nostra Regione Lombardia insieme a Liguria, Campania, Toscana e Calabria". In pratica: restrizioni da subito a prescindere dal colore delle Regioni. C'è un "però": impostare restrizioni di tal fatta vorrebbe dire quasi abbandonare il sistema a colori con zona gialla, arancione e rossa. Si entrerebbe in una fase diversa con un impianto così rigido.

Oggi la cabina di regia, poi toccherà al premier Mario Draghi trattare con le forze di maggioranza e tirare le somme. Forse già domani. La regola del 2G anche in zona bianca sarebbe un bando totale dei No Vax da lunedì prossimo, ad eccezione dei luoghi di lavoro. Alternativa forse più realisitica è legare le restrizioni alla zona gialla (rendendola però più stringente) e arancione. Il governo si è detto ampiamente disponibile ad avviare una riflessione sul "super green pass", con maggiori restrizioni per i non vaccinati. E ha condiviso la necessità di prendere subito decisioni. Si dovrebbe tenere domani, secondo quanto si apprende, un nuovo incontro tra Governo e Regioni sulle misure da mettere in campo per fronteggiare la quarta ondata. Il prossimo Cdm dovrebbe tenersi giovedì prossimo ma forse sarà anticipato a domani sera.

In sintesi, tra i presidenti di Regione ci sono due scuole di pensiero. C'è chi spinge per restrizioni per i non vaccinati in vigore a prescindere se una regione finisce in giallo o in arancione. C'è invece chi ritiene che le restrizioni debbano essere applicate solo in caso di aumento dei contagi. La seconda scuola di pensiero è quella a oggi più aderente alla realtà.

Nello schieramento opposto a quello super rigorista si schierano Abruzzo e Marche, che il super Green Pass non lo vorrebbero proprio, mentre il Veneto sembra più che altro scettico sulla sua applicabilità. Nell'ampia terra di mezzo ci sono il presidente della Conferenza delle Regioni, il friulano e leghista Massimiliano Fedriga, che il super Green Pass lo vedrebbe bene solo dalla zona gialla. Staremo a vedere.

Super Green Pass: decreto forse già domani

Il governo probabilmente, a meno di ripensamenti, imporrà solo in caso di zona gialla, arancione "una serie di restrizioni come la chiusura dei ristoranti alla sera oltre che cinema e teatri, in questo caso dobbiamo mettere in atto un sistema che dia la possibilità a chi si è vaccinato di poter continuare a usufruire di queste libertà" ha anticipato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Rainews24. Ma non è detta l'ultima parola. Già domani forse, con un giorno d'anticipo l'esecutivo, scrive oggi la Stampa, "varerà il decreto per arginare la quarta ondata, dopo un ultimo confronto in cabina di regia e un nuovo incontro con i governatori, previsto sempre per mercoledì. In pratica in fascia bianca tutto resterebbe così com'è, per dire però da subito ai non vaccinati: 'Attenzione, perché con il primo cambio di colore non potrete più frequentare alcun locale pubblico'. Che resterebbero invece aperti a vaccinati o guariti da non più di sei mesi".

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