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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

Covid in Lombardia, uno studio "scagiona" lo smog: non favorisce la diffusione del virus

Non ci sarebbe correlazione tra coronavirus e concentrazioni di polveri sottili nell'aria

Le polveri sotti causate dall'inquinamento dell'aria non sarebbero un fattore in grado di favorire la diffusione del coronavirus. A dirlo è uno studio dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima' del Cnr e Arpa Lombardia, ora pubblicato su Environmental Research.
L'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, accoglie con favore i risultati di questo studio. La ricerca ha analizzato le concentrazioni di Sars-CoV-2 in aria nelle città di Milano e Bergamo, studiando l'interazione con le altre particelle presenti in atmosfera. E conclude come il particolato atmosferico non favorisca la diffusione in aria del Covid-19.

"Questo studio, che coinvolge Arpa Lombardia al fianco del Cnr - dice Cattaneo - costituisce una collaborazione di grande rilievo. In effetti offre risposte scientifiche all'assenza di correlazione tra diffusione del Coronavirus e concentrazione di polveri sottili in atmosfera". 
La ricerca è stata condotta analizzando i dati, per l'inverno 2020, degli ambienti all'aperto delle città di Milano e Bergamo, dove si sono registrati tra i focolai di Covid-19 più rilevanti del Nord Italia.

Comprendere la dinamica dei contagi

"Dal punto di vista ambientale - prosegue l'assessore all'Ambiente e clima di Regione Lombardia - l'apporto che ha dato Arpa Lombardia è stato prezioso. Inoltre, lo studio aiuta la Pubblica amministrazione a comprendere meglio le dinamiche che si sono sviluppate nel periodo di massima diffusione dei contagi".
Lo studio dimostra come particolato atmosferico e virus non interagiscano direttamente tra loro. Infatti nelle zone ad elevato inquinamento atmosferico, escluse le zone di assembramento, appare essenzialmente trascurabile la probabilità di maggiore trasmissione in aria del contagio negli ambienti esterni.

Smetita correlazione tra particolato e covid

"Sono note da tempo da tempo - conclude l'assessore - le interazioni tra cattiva qualità dell'aria e incremento di malattie respiratorie. Restano confermate e sono tra le ragioni che muovono le nostre politiche per il miglioramento della qualità dell'aria. Precedenti studi avevano ipotizzato la correlazione diretta tra particolato atmosferico e diffusione del Covid-19. Un legame che oggi sembra non confermato. Ciò nonostante resterà alta la nostra attenzione nell'adottare politiche per il miglioramento della qualità dell'aria". 

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