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Coronavirus Laglio

Laglio: il sindaco dice no ai test sierologici: "Senza tampone creano solo più confusione"

Poi c'è il nodo dei costi

Un recente post su Facebook di Roberto Pozzi, sindaco di Laglio riguardo ai test sierologici per il covid-19 ha scatenato qualche polemica. Ci siamo fatti spiegare il suo punto di vista.

Sindaco, come mai ha sentito il bisogno di rivolgersi ai cittadini su questo tema?
"Recentemente i miei compaesani vedono che in altri comuni vengono eseguiti questi testi. La spesa è a carico del singolo cittadino ma il costo è frutto di un accordo fra il Comune e un laboratorio analisi, quindi mi chiedono perché non avviamo un simile accordo anche a Laglio. La loro speranza è quella di poter eseguire l'esame del sangue a un prezzo che va dalle 36 alle 45 euro circa”.

LAGLIO. Test sierologici. No grazie. Alcuni cittadini mi chiedono perchè il Comune di Laglio non si sia attivato per...

Pubblicato da Roberto Pozzi su Martedì 12 maggio 2020

Lei però non è incline a questa soluzione, come mai?
“Per due motivi, uno che riguarda l'efficacia di questo screening e l'altro di tipo invece economico. Il test sierologico non ci dice se siamo malati ora, ma solo se lo siamo stati o meno, quindi coloro che risultassero positivi o avessero un risultato dubbio dovrebbero porsi in autoisolamento fino a che non abbiano eseguito il tampone, che gli permetterebbe eventualmente di dimostrare che il virus non è più attivo e che quindi ne hanno sviluppato gli anticorpi. Ma in questo momento fare il tampone è praticamente impossibile. Noi ne abbiamo una prova diretta dal fatto che le richieste del nostro medico di medicina generale relative ai conviventi di malati conclamati, sono finora rimaste sempre inevase se i congiunti non manifestano i sintomi. Figuriamoci se il tampone verrebbe fatto in casi ancora meno contingenti!”.

Poi mi diceva, c'è anche una ragione di ordine economico.
"Io ritengo che se Regione Lombardia è pronta a dire che il test sierologico è utile, forse addirittura indispensabile, è suo dovere garantirne la gratuita e non lasciare la spesa a carico dei singoli, i quali per di più rischierebbero poi di dover fare altrettanto privatamente il tampone, andando ad aggiungere un ulteriore spesa media di 62 euro, arrivando alla fine oltre le 100 euro. Mi sembra che invece così come pensata adesso, questa questione dei test sierologici non faccia che togliere risorse ai piccoli comuni come il nostro".

Si riferisce a qualcosa in particolare?
"Si, le faccio un esempio pratico: prima dell'emergenza avevamo un accordo con un laboratorio di analisi che veniva nel nostro comune per gli esami del sangue prescritti dal medico di medicina generale, ma questa attività non è mai ripresa (e probabilmente mai riprenderà) perché il laboratorio ora è oberato di lavoro a causa di questi test. Un lavoro, mi permetto di dire, molto più redditizio. Il risultato è che noi dovremo stipulare un nuovo accordo, questa volta con un infermiere professionista, visto che i laboratori privarti sono tutti nella stessa situazione”.

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