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Rsa Lombarde nel mirino di Amnesty: "Violati i diritti umani"

Il rapporto della ong si intitola Abbandonati e regala una sconcertante fotografia di quello che potrebbe essere accaduto nelle Rsa Lombarde

Il rapporto di Amnesty Internetional (Italia) si chiama "Abbandonati". Lo possono leggere tutti, ed è scaricabile (in formato pdf) sul sito www.amnesty.it., ed inizia con questa frase:

«La nostra risposta al Covid-19 deve rispettare i diritti e la dignità delle persone anziane» (Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres).

E sembrerebbe, secondo le 100 pagine stilate da Amnesty, che questo nelle Rsa Lombarde, ma anche dell'Emila Romagna e del Veneto, non sia accaduto. 

Nelle Rsa lombarde durante la prima ondata dell'epidemia di covid sarebbe avvenuta una "violazione dei diritti umani in cinque campi" e nel rapporto queste vengono evidenziate secondo i paramentri di Amnesty.

I cinque ambiti in cui, secondo l'ong, le residenze sociosanitarie e socioassistenziali hanno commesso violazioni sono "diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, al non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti e al rispetto della vita privata". 

"Nel cuore della prima ondata l'Italia, e altri grandi Paesi, hanno fatto scelte che ci sembrano profondamente sbagliate da un punto di vista etico, guardando alla vita solo in termini economici - dichiara nel presentare la ricerca, Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia - Ci dev'essere una riflessione profonda - ha aggiunto - che plasmi le politiche del Governo in materia di sanità".

La scorsa estate, per via di alcune segnalazioni, la Procura di Como aveva aperto 17 fascicoli d'inchiesta per vederci chiaro in alcune situazioni segnalate in varie Rsa del territorio. 

Sull'argomento il presidente della Lombardia Attilio Fontana aveva dichiarato: "Credo proprio che non abbiamo assolutamente sbagliato niente", sostenendo che la scelta di ricoverare pazienti covid nelle Rsa era stata presa in un periodo drammatico in cui si dovevano liberare "posti in ospedale", e attribuendo ad Ats la responsabilità di controllare le condizioni del trasferimento, ovvero "l'isolamento in singoli reparti e dipendenti dedicati esclusivamente a quei pazienti".

Nel rapporto di Amnesty, Abbandonati, sono tante le testimonianze anche se per lo più le persone hanno preferito mantenere l'anonimato, per paura di ripercussioni o di compromettere rapporti con istituzioni. Lo scritto però regala una fotografia amara ma sincera. Se certi erroti sono stati fatti perchè all'inizio il covid era uno sconosciuto che non si sapeva fronteggiare, per inesperienza, o per reale incompetenza, lo lasceremo dire a chi di competenza- Sempre che decidano di proseguire le inchieste come suggerito dalla ong. Sicuramente ci sarà anche chi ha agito bene, nel rispetto dei diritti umani. L'argomento merita comunque una profonda riflessione. 

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