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Sabato, 20 Aprile 2024
Coronavirus

Nuovo decreto: riaperture scuole, spostamenti. Come cambiano le regole

L'Italia resterà in zona rossa o arancione con un'unica concessione

Il nuovo decreto legge per contenere la pandemia covid è stato approvato mercoledì 31 marzo ma sarà in vigore dal 7 al 30 aprile. Il decreto legge firmato dal premier Mario Draghi, come largamente anticipato, mantiene molto rigidi i parametri per le aperture.

L'Italia, dunque, resterà divisa in zona rossa o in zona arancione. L'unica concessione, in caso di dati eccezionalmente convincenti tra contagi e vaccini, sarà quella di approvare un Dpcm specifico - qualora i numeri siano favorevoli - che allenti le misure e vada verso la zona gialla. In questo caso i paramentri che saranno presi in considerazione riguardano la curva epidemiologica e come si evolverà la campagna vaccinale. Como e la Lombardia sembra che rimarranno in zona rossa almeno fino all'11 aprile, come anticipato dal governatore Fontana. 

Vediamo però il testo del Dpcm approvato nello specifico, che prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo (salvo che le stesse contrastino con quanto disposto dal medesimo decreto-legge) e di alcune misure già previste dal decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30. In particolare, la proroga riguarda:

  • l’applicazione nelle zone gialle delle misure della zona arancione;
     
  • l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento dei Presidenti delle Regioni;
     
  • la possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale.

Le regole e le misure del nuovo decreto covid

  • Niente aperture per bar e ristoranti: resta la sospensione della zona gialla fino al 30 aprile. Tuttavia in casi di dati epidemiologici rassicuranti e al progredire delle vaccinazioni, il decreto prevede possibili deroghe. Al tempo stesso nelle regioni nelle quali l'incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti, scatterà il lockdown.
     
  • Con tutte le regioni in zona rossa o arancione restano chiusi i centri commerciali nel weekend.
     
  • Assicurata la scuola in presenza dall'infanzia e fino alla prima media. "La misura non potrà essere derogata da provvedimenti dei presidenti delle Regioni". Restano la Dad - in zona rossa - il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché la scuola secondaria di secondo grado. Scuole medie invece aperte in zona arancione e Dad ridotta vino al 25% alle superiori.
     
  • Restano vietati gli spostamenti tra regioni: da mercoledì 7 aprile, giorno di entrata in vigore del nuovo decreto legge, non si tornerà a spostarsi tra le regioni. La mobilità sarà consentita solo per motivi di salute, necessità e urgenza. Si potrà sempre invece raggiungere il proprio domicilio e la propria residenza.
     
  • Niente visite a parenti e amici fino al 30 aprile nelle regioni in zona rossa. Superata la Pasqua, quando saranno concesse in deroga a due persone con minori under 14 al seguito, si torna a vietarle. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all'interno del Comune di residenza. 
     
  • Palestre e piscine restano chiuse: l'apertura è rimandata a maggio mentre l'attività motoria sarà consentita soltanto in prossimità della propria abitazione, come avviene già ora.
     
  • Passa anche lo scudo penale per medici e infermieri, o chiunque altro somministri il vaccino anti covid. La norma retroattiva esclude la responsabilità del personale sanitario per i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, conseguenti alla somministrazione di un vaccino in caso di osservanza delle regole cautelari relative all’attività di vaccinazione.
     
  • Sempre in tema vaccini passa l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, salvo la possibilità - in caso di rifiuto - di essere sospesi o demansionati, fino ad arrivare alla sospensione dello stipendio se necessario. Vale per tutti coloro che esercitano professioni sanitarie in strutture pubbliche e private, ma anche farmacie, parafarmacie e studi professionali. "La vaccinazione costituisce requisito essenziale all'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati". Vengono previste ipotesi di esenzione, temporanea o definitiva, dall’obbligo di vaccinazione in relazione a specifiche condizioni cliniche appositamente certificate.
     
  • Il decreto prevede anche lo sblocco dei concorsi (circa 110mila posti) e introduce procedure concorsuali semplificate. Tra le principali novità il dl prevede una prova scritta e una prova orale nei soli concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale. Sono esclusi dalle procedure semplificate i concorsi per alcune categorie (il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001) tra cui magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia. Per consentire lo svolgimento delle prove in sicurezza si prevede l'obbligo per i candidati di produrre la certificazione di un test antigenico anche negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre: la durata massima della prova limitata a un'ora; lo svolgimento delle prove in sedi decentrate a carattere regionale.

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