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Coronavirus

Arriva il passaporto vaccinale europeo, ecco come funziona

Da chi potrà spostarsi ai tempi previsti. Come reagirà il lago di Como?

Temuto, detestato, considerato disciminatorio. Eppure il certificato digitale di viaggio o certificato digitale verde, il nome europeo del passaporto vaccinale, sembra sempre più vicino a diventare realtà. Addirittura il governo italiano, aderendo a questa via, starebbe pensando ad un pass per muoversi tra Regioni di colore differente. Insomma viaggiare, per turismo o lavoro, diventerà sempre più complicato. Vedremo come reagirà in questo senso il Lago di Como la prossima estate con i suoi turisti che sono sempre arrivati da tutto il mondo. 

Ma torniano all'Unione europea, che già a giugno vorrebbe varare il pass comunitario da utilizzare per gli spostamenti di lavoro, ma ovviamente anche per quelli turistici, dimostrando di non essere portatori di covid. Per dare questa "certezza" bisognerà attestare una delle seguenti tre condizioni: essere stati vaccinati; essere guariti nei sei mesi precedenti con certificazione medica in tal senso; sottoporsi a un tampone che attesti di non essere positivi al virus.

Sono tre iter diversi che stanno un po' complicando un iter di approvazione basato sulla proposta inoltrata a marzo dalla Commissione Ue all'Europarlamento. Il primo scoglio da superare è quello che riguarda l'uniformità della modulistica degli stati membri. Ragione per cui si vocifera che il debutto del certificato, che dovrà prima essere accettato nello stesso momento in tutta Europa, potrebbe spostarsi alla seconda metà di giugno. 

Chi sarà in possesso di certificato verde sarebbe dunque esentato da ogni restrizione alla libera circolazione in tutti i paesi in cui esiste una reciprocità in materia, e godrà degli stessi diritti del cittadino dello stato membro che va a visitare, a meno che quest'ultimo non giustifichi all'Unione europea eventuale decisione in senso contrario. Prima non è escluso un periodo di prova del pass negli stati membri, e l'Italia è in prima linea.

Come detto, il premier Draghi venerdì scorso ha confermato che, se gli spostamenti tra regioni gialle saranno consentiti senza bisogno di autocertificazione, con un "pass" si potrà andare anche nelle regioni arancioni e rosse. In settimana dovrebbe tenersi una cabina di regia con il premier e le forze di maggioranza volta ad introdurre dal 26 aprile, data delle riaperture, una soluzione sostitutiva provvisoria interna quanto meno per gli spostamenti e per la partecipazione a eventi.

Come funziona il certificato verde

Conterrà il nome del portatore, la data di nascita e di rilascio con le informazioni dell'eventuale vaccinazione o tampone o della guarigione attestata dall'Asst. Sarà gratuito, redatto nella lingua nazionale ed in inglese, disponibile su smartphone, avrà un codice Qr fotografabile, conterrà una firma digitale anti-falsificazione dell'autorità che lo rilascia, sarà valido in tutti e 27 gli stati dell'Unione europea.

Il criterio di rilascio è ancora da definire: secondo Bruxelles potrebbe assegnarlo l'Asst locale, ad esempio attraverso l'hub che ha provveduto alla vaccinazione del cittadino, magari già all'uscita dalla seduta vaccinale. Più probabile però che lo si riceva in un secondo tempo, in formato digitale scaricabile sul cellulare, o direttamente su carta. Il governo italiano starebbe anche valutando la possibilità di caricare i dati sulla tessera sanitaria, o di creare una nuova apposita card ma a questo punto servirebbe un'infrastruttura digitale dedicata e sappiamo quali tempi comporterebbe una scelta in questo senso.

Come funziona senza certificato verde

Ma attenzione: per chi non è ancora stato vaccinato o non ha contratto il virus lo spostamento non sarebbe comunque vietato. Nel portale dell'UE si sottolinea infatti che il certificato non costituirà un prerequisito per la libera circolazione, materia che costituisce ancora un diritto fondamentale nell'Unione. Una affermazione di diritto estremamente importante, sopratutto in considerazione del fatto che milioni di cittadini, soprattutto i più giovani, non saranno stati ancor vaccinati per inizio estate. In altre parole, circoleranno per l'Europa anche cittadini senza pass, i quali dovranno adattarsi, più o meno come successo fin qui, ad eventuali condizioni poste dallo stato membro, ad esempio quarantena o tampone all'ingresso. 

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