Si lavora al nuovo Dpcm del 7 aprile: scuola sì, ma col tampone. Bar e ristoranti ancora chiusi
Iniziano a trapelare le prime indiscrezioni
Il 6 aprile scadrà il Dpcm in corso e il premier Mario Draghi dovrà decidere le nuove misure da utilizzare dopo il 7 aprile.
Il ministro Speranza «per non vanificare i sacrifici che stiamo facendo», sarebbe propenso, come riportato anche sul Corriere della Sera, a continuare anche dopo Pasqua con l'Italia in zone rosse e arancioni. Con qualche modifica che è al vaglio in queste ore.
Riapertura delle scuole
Potrebbero riaprire le scuole, anche in zona rossa. E per questo è arrivato in "aiuto" anche l'ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo. L'ipotesi che sta uscendo è quella che gli studenti il primo giorno (compresi i piccoli dei nidi e delle materne) siano sottoposti a tampone rapido. E così per tutti, ogni settimana. Se uno studente risultasse positivo, tutti i suoi compagni di classe sarebbero sottoposti al test molecolare. Un'ipotesi che si scontra un pò con la realtà, considerando anche che ci sono, nella stessa Como, Istituti e scuole con più di 1000 alunni.
Per poter realizzare tutto ciò servirebbe, come trapelato, l'aiuto dei militari e dei volontari della Protezione civile che presumibilmente sarebbero messi agli ingressi delle scuole e degli Istituti con i test salivari che in pochissimi minuti indicano la positività o meno al covid. Secondo le prime informazione sarebbero già disponibili 2milioni di kit di test salivari per poter coprire le prime settimane di rientro a scuola.
Ristoranti, bar e cinema
In zona rossa e arancione dovrebbero restare chiusi (per bar e ristoranti valgono asporto e take away). Si pensa ad una deroga per parrucchieri e barbieri.
Stato di emergenza
Lo stato di emergenza potrebbe essere prolungato fino a giugno e le chiusure (ovvero Italia in zona rossa o arancione) fino al 3 maggio. Sul tavolo del Governo sono tante le decisioni da prendere per il nuovo Dpcm che, come sempre, vede chi è più propenso alle riaperture e chi ad essere ancora più rigoroso in attesa di una copertura vaccinale che possa garantire un reale rallentamento della curva pandemica.