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Coronavirus

Lombardia verso il lockdown, la bozza del decreto: coprifuoco alle 22

Trapelano le prime informazioni sul decreto che dovrebbe essere firmato da Giuseppe Conte in serata

Aggiornamento del 3 novembre ore 18.15

Iniziano a trapelare delle infomazioni circa il nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte dovrebbe firmare questa sera, 3 novembre. I punti principali:

Coprifuoco dalle 22 - "Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi", come riportato anche dall'Ansa in base ad una bozza del decretro.

Stop agli spostamenti in aree con scenari 3 e 4  - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di 'massima gravità - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Gli scenari possono riguardare "Regioni o parti di esse".

Stop alle crociere - Al fine di contrastare il diffondersi del coronavirus, la bozza del nuovo Dpcm prevede lo stop dei servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Il provvedimento, in vigore dalla data di adozione del decreto, fa salve le crociere in atto entro l'8 novembre. E' inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l'ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta 'inoperosa'.

Si attende in serata la versione definitiva con il dettaglio di tutte le zone e i vari scenari.

Vertice con le Regioni

Il governo ha convocato d’urgenza un nuovo vertice con le Regioni per questo pomeriggio. Sul tavolo il tema è  il nuovo Dpcm (Decreto presidente del Consiglio) che nelle prossime ore inasprirà ancora di più le regole per evitare il contagio da coronavirus. Sono ore in cui si decide della vita dei cittadini, di cosa si portà fare in Lombardia e a Como nelle prossime tre settimane. L'ipotesi di una situazione simile a quella vissuta lo scorso marzo è sempre più vicina, anche se la situazione è molto differente da allora, almeno per ora.

Quali sono le regioni a rischio lockdown totale? Quelle che rischiano di dover adottare le misure più restrittive, compreso il lockdown generale, sono Lombardia, Piemonte e Calabria che hanno un indice di contagio Rt sopra l'1,5 (di fatto è anche sopra 2) e una trasmissione incontrollata del coronavirus e di Covid-19. Per loro sono in preparazione dai lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura dell'intera Regione ad eccezione delle attività essenziali

Se la Lombardia come oramai sembra inevitabile verrà confermata ufficialmente nella cosiddetta "zona rossa", ecco quali provvedimenti potrebbero scattare per almeno 3 settimane anche a Como se all'interno della regione non venissero evidenziate differenze tra città e città: da domani: prima di tutto chiudono tutti i negozi che vendono beni non essenziali, come quelli di sport, abbigliamento, scarpe, oltre che bar, ristoranti e pasticcerie, ma anche parrucchieri, centri estetici, pasticcerie e gelaterie. Restano aperti invece negozi di generi alimentari, supermercati, farmacie, edicole. Ma anche ferramenta, meccanici, carrozzieri. Sulle scuole la trattativa nella notte era ancora in corso, ma il compromesso sembrerebbe quello di lasciare aperte solamente materne, elementari e prime medie. Rimane poi da capire a che ora verrà anticipato il lockdown, alle 18 o alle 21.

Il Dpcm in arrivo oggi martedì 3 novembre?

Nella zona rossa saranno quindi aperte solo le industrie e le scuole fino alla prima media e le misure restrittive saranno: 

  • Didattica a distanza a partire dalla seconda media;
  • Stop alle attività economiche non essenziali;
  • Apertura delle attività industriali;
  • Spostamenti con autocertificazione.

In seconda fascia ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo scenario 3, con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una "trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo". In questo caso sono previsti interventi "lievemente meno restrittivi" ha detto il premier. Quali? Chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica. 

Cos'è indice Rt

L'indice Rt è calcolo sull'indice di riproduzione di una malattia, elaborato attraverso complessi algoritmi e valutato in un periodo congruo di tempo, per esempio a livello settimanale. All'inizio della pandemia tutti ricordano gli scienziati parlare invece di "R con zero", o R0. Si tratta sempre dell'indice di riproduzione di un virus, ma solo nelle fasi iniziali, quando normalmente non sono effettuati specifici interventi (farmacologici e no) per il controllo del fenomeno infettivo. Il livello di allerta scatta proprio quando si supera 1, perché vuol dire che il contagio cresce: ogni persona positiva potenzialmente ne infetta più di una, quindi basta poco perché la curva pieghi verso l'alto e assuma una dimensione esponenziale. Rt permette ad esempio di monitorare l'efficacia degli interventi nel corso di un'epidemia. R0 e Rt possono essere calcolati su base statistica a partire da una curva di incidenza di casi giornalieri (il numero di nuovi casi, giorno per giorno).

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