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Magatti: "L'indice Rt non può essere l'alibi della politica"

La misurazione che ha spedito nuovamente Como e la Lombardia in zona rossa

Dunque la Lombardia torna in zona rossa. A spedirla a parte da domencia 17 gennaio è il nuovo indice Rt, quello che ci condanna in base a limiti più stringenti. A tale proposito è molto interessante la considerazione appena pubblicata sulla sua pagina Facebook da Bruno Magatti. ex consigliere comunale, leader di Civitas e persona da sempre coinvolta nel sociale. La pubblichiamo integralmente, pensando sia utile a una riflessione in questo momento ancora delicatissimo per Como e per tutta la nostra Regione.

Rt
"Da mesi - scrive Magatti - è l'asso di denari nello scopone scientifico della pandemia, nelle mani di chi decide. Curiosamente questo "numero"  che oscilla intorno 1 è diventato il padrone di un mondo nel quale pochissimi hanno accesso a quella matematica che va oltre l'aritmetica.  
L'indice Rt è atteso e invocato. Alcuni lo citano come un dogma di fede comunicato dallo scienziato di turno al quale non chiediamo se ne conosce il metodo di calcolo e che forse non ha mai provato a calcolare. Non resta che prenderne atto".

"In realtà - prosegue Magatti - questo indicatore è (solo) una "stima" a posteriori, non predittiva, dell'andamento del contagio.  Come in ogni "modellizzazione" se ne possono trovare diverse versioni (e già questo sarebbe sufficiente per farne un uso almeno prudente).  L'INFN, ad esempio, utilizza un metodo di calcolo (il quale naturalmente non produce lo stesso risultato di quello dell'istituto superiore di sanità che utilizza un algoritmo più complesso) che parte da una considerazione alla quale tutti possiamo aderire: ogni giorno ci sono entrate (nuovi infetti) e uscite (guariti e deceduti). Poiché i dati pubblicati sono quelli "pervenuti' e non quelli del giorno, si preferisce usare il dato di più giorni (quattro nel metodo cosiddetto SIRD) . Seguendo tale ragionamento, quando le entrate e le uscite sono uguali il loro rapporto è esattamente 1. Se, invece, le entrate superano le uscite il rapporto è maggiore di 1 e viceversa". 

"Ma restiamo sui dati. Questi - conclude Magatti - sono riferiti a fatti già avvenuti e, per di più, le uscite riguardano persone "entrate" giorni prima. Ciò rende ragione del perché il valore di Rt, quale che sia il modo con cui viene calcolato, è sempre riferito a una situazione precedente (fino a venti giorni).
Capisco che il decisore politico debba far riferimento a qualcosa di oggettivo.  Ma non può essere l'alibi: la complessità del vivere di tante persone e di una comunità non si inchinano a nessun idolo". 

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