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Venerdì, 29 Marzo 2024
Coronavirus

Green pass vincolato al vaccino o durata ridotta a 6 mesi: le ipotesi

Le parole del ministro Speranza e del Cts e la situazione a Como

Sono solo ipotesi per ora in Italia, ma gli esperti insistono come sottolinea oggi la Stampa sulla necessità della terza dose di vaccino oppure sulla possibilità di ridurre la durata del green pass o di vincolarlo unicamente al vaccino e non ai tamponi.

Como questa settimana sul fronte contagi covid ha visto un aumento piuttosto cospicuo anche se i numeri restano comunque molto lontani da quelli dello scorso anno. Prendendo in considerazione i nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti (uno dei paramentri decisivi)  siamo passati a Como e provincia dal 22,67 della settimana dal 15 al 18 ottobre al 49,08 della settimana dal 29 ottobre all'11 novembre. Molte le persone anziane ancora senza la terza dose nella nostra provincia. Ed è proprio sul vincolo tra green pass e vaccino che sta ragionando il governo.

Speranza ha ribadito sulla durata del green pass che a oggi è valido fino alla scadenza dei 12 mesi dal richiamo: "Nessuno finora ha un intervallo di 12 mesi dalla seconda dose, per la durata del Green Pass valuteremo le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico". Andrea Crisanti ritiene che "andrebbe legato ai vaccini, non ai tamponi, e fatto durare sei mesi dall'ultima dose".

Se in Italia ad oggi queste sono solo ipotesi certe decisioni sono già state messe in atto in alcuni stati Europei. In Austria per esempio per i non vaccinati c'è una sorta di lockdown. Come riportato anche su Today.it in Austria non potranno uscire di casa le persone che non osservano la regola del 2G ("geimpft" o "genesen", immunizzati o guariti dal Covid-19 entro 180 giorni), tranne che per andare al lavoro, per fare le commissioni di base, per andare dal medico o per fare sport all'aria aperta. Vietati ristoranti, caffè, parrucchieri, impianti sportivi, teatri, cinema e tutte le altre attività sociali. In tutto il Paese l'obbligo di mascherina FFP2 al chiuso.

"Il tampone non è affidabile come il vaccino"

"Vaccino e tampone non sono paragonabili, quanto ad affidabilità. Arriverà il momento in cui dovremo porci il problema: un Green Pass basato su un elemento debole come il test antigenico non può reggere per sempre". Lo dice al Corriere della Sera Donato Greco, epidemiologo e componente del Comitato tecnico-scientifico. "Il Green pass ottenuto facendo il vaccino non è paragonabile al Green pass riconosciuto a chi ha eseguito un tampone. Danno garanzie che non sono nemmeno lontanamente paragonabili. E anche tra i tamponi, non sono paragonabili i molecolari, molto più affidabili perché esaminano un frammento dell'acido nucleico, e gli antigenici che rilevano una parte della proteina spike", spiega Greco, per il quale "in futuro, con il raggiungimento di quota 90% dei vaccinati, potrebbe essere eliminato almeno il tampone antigenico" per ottenere il Green pass. "Mi aspetto feste serene, mantenendo le limitazioni attualmente in vigore, osservando l'obbligo di mascherine e il distanziamento. È possibile che alcune regioni passino in giallo già prima di fine dicembre. Siamo in una condizione di fragile equilibrio. Condizione eccezionale, se pensiamo solo a un anno fa", conclude.

Ciciliano (Cts): "Il lockdown non tornerà"

"Non spaventiamoci per la crescita dei contagi, è fisiologico in questo periodo dell'anno. L'attenzione deve concentrarsi sull'incremento dei ricoveri e delle terapie intensive, due parametri per ora sotto controllo. Il Paese non deve chiudere più, neppure il mondo della montagna sarà danneggiato quest'anno". Lo dice in un'intervista a Il Giornale Fabio Ciciliano, medico della Protezione civile e della Polizia e membro del Cts. "In caso di incrementi sostanziosi ci saranno chiusure localizzate mentre per Natale è prematuro fare previsioni. Siamo in una fase di analisi ma sono convinto che ciò che è accaduto l`anno scorso non si replicherà grazie soprattutto alla campagna vaccinale. Però bisogna continuare con i comportamenti di buon senso".

Ciciliano conclude dicendo che: "... dare il gree pass solo ai vaccinati sarebbe una spinta alla campagna".

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