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Giulia, 14 anni, la sua tesina sul coronavirus: "Ho imparato che la morte mette tutti sullo stesso piano"

La giovane ragazza per il suo esame di terza media ha portato un elaborato sul Covid-19 che ha molto da raccontare anche a noi adulti

Il periodo di lockdown e la pandemia in generale sono stati difficili per noi adulti, figuramoci per i bambini o per chi, come Giulia, di 14 anni, il cui padre, Luca, vive ad Albate (Como), è alle prese con l' adolescenza. Da un giorno all'altro niente più scuola, attività con gli amici, sport, visite di parenti. Il mondo di Giulia, come quello di molti altri ragazzi e bambini, si è imporvisamente infeltrito. E mentre tutti i grandi erano impegnati a risolvere i "problemi seri", loro sono rimasti spesso ' ai margini', a dover elaborare una situazione traumatica da soli. E così Giulia lo ha fatto a suo modo, unendo l'utile al dilettevole. 

La 14enne, che quest'anno aveva l'esame di terza media, ha trovato il suo modo di esorcizzare il coronavirus, scrivendo una tesina proprio su questo tema. Il titolo da lei scelto è: Scienze, pandemia e sistema immunitario. Un excursus su tutte le pandemia della storia, con qualche accenno scientifico: davvero un ottimo lavoro. Che, però, non lascia indifferenti specie per il sottotesto, per gli esempi fatti e i significati lasciati da dedurre al lettore. Facendo riferimento al passato, ecco dove Giulia sviluppa la parte più umana, quella del dolore:

«Nel capitolo XXXIV del romanzo viene descritto L’EPISODIO DELLA MADRE DI CECILIA, uno dei più commoventi e famosi di tutto il romanzo: una donna è addolorata per la perdita della figlia Cecilia, di circa 9 anni. Quando il monatto arriva per strapparle dalle braccia la bambina, vestita come se dovesse andare ad una festa, la donna lo paga affinché lui e gli altri monatti la trattino con rispetto e dignità: questo episodio è per me uno dei più commoventi perché le parole usate da Manzoni esprimono tutta la pietà e il dolore della donna, la quale si abbandona alla volontà divina, sapendo di poter trovare la serenità che nella vita terrena invece non è riuscita a trovare.
La donna inoltre è descritta come povera, ma il suo dolore la rende in qualche modo potente e forte.
Inoltre in questo episodio la morte mette tutti sullo stesso piano, sia poveri che ricchi che potenti e deboli, ma davanti a lei solamente chi come la madre di Cecilia ha fede, può congedarsi dalla vita terrena con serenità».

Parlando con Luca, il padre di Giulia, ci ha spiegato che la figlia non ha mai preso superficialmente il coronavirus, che non usciva (anzi aveva paura) ma che, chiaramente era triste e dispiaciuta per le attività sospese (come la pallavolo che lei ama tanto).

Grazie, quindi, a questa splendia ragazza che ha voluto mettere per iscritto la pandemia, ricordando a tutti che anche il dolore arricchisce e che la storia ha già superato molti momenti come questi. 

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