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Coronavirus

Da venerdì addio alle mascherine all'aperto, dal 31 marzo via anche al chiuso

Cosa dobbiamo aspettarci dalle norme in arrivo sulla gestione della pandemia

Venerdì 11 febbraio, l'ordinanza del ministro Speranza  è stata firmata oggi, terminerà l'obbligo di indossare le mascherine all’aperto in tutta Italia: non conterà infatti il colore della Regione (finora lo stop era previsto solo in zona bianca). Probabili novità anche per le capienze degli stadi, si dovrebbe presto passare al 75% rispetto al 50% di adesso. La strada verso il ritorno alla normalità sembra imboccata ma la data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza che il Governo sembra intenzionato a non prorogare più.

Mascherine, le nuove regole

  • Mascherine obbligatorie al chiuso fino al 31 marzo (giorno di fine, per ora, dello stato di emergenza pandemica);
  • Mascherine obbligatorie all'aperto in caso di assembramenti.

L'ordinanza precisa che non hanno l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.

Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Si precisa inoltre che "l'uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio".

Green pass

Alla luce dei recenti numeri della pandemia che con omicron ha raggiunto una fetta significativa della popolazione e alla luce della capillare diffusione dei vaccini, sembra avvicinarsi il momento di tornare alla "normalità" pre covid. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, mediaticamente onnipresente, ragiona così sul futuro del green pass: indica la possibile data di progressivo allentamento in metà marzo: "Faccio un ragionamento semplice e di buon senso", ha spiegato: "Il green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora - ha detto Costa - se consideriamo che nel nostro paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare".

"Se procediamo con questo ritmo - ha sottolineato - è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure". Insomma parole molto diverse da quelle espresse da Locatelli. 

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