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Coronavirus Erba

A Erba le suore cuciono mascherine per i cittadini

L’Associazione Amici di Monsignor Pirovano promuove la fornitura di dispositivi protettivi

«È come essere in guerra...». In queste settimane, per descrivere la situazione di quarantena e di emergenza provocata dalla pandemia, si è spesso fatto ricorso al paragone con il periodo bellico. Durante il secondo conflitto mondiale, a Erba la figura di padre Aristide Pirovano - allora giovane sacerdote del Pime in attesa di partire per la missione - si impose per la sua autorevolezza morale e per la vicinanza spirituale e concreta alla popolazione. Ancora oggi gli erbesi gli sono riconoscenti per il prezioso conforto nei giorni tragici dei bombardamenti del settembre/ottobre 1944 e per la decisiva mediazione operata tra nazifascisti e partigiani alla fine di aprile del 1945. 

Ispirandosi all’esempio del Vescovo missionario di cui porta il nome, anche l’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano ha voluto essere presente tra le numerose realtà - individuali e collettive - che in questo periodo si adoperano per venire incontro alle esigenze delle persone e delle famiglie maggiormente in difficoltà. Lo ha fatto condividendo una maxi-fornitura di mascherine protettive. L’idea di Cristian Gilles Donghi, studente in diritto canonico a Roma, si è concretizzata nel prototipo realizzato dal dottor Luca Rossini e nella successiva produzione, che ha visto vari imprenditori - di Erba e non – fornire i materiali e molte persone – dalle Romite Ambrosiane di Bernaga di Perego ad alcune volontarie erbesi – impegnate senza sosta nella cucitura. Il risultato? Oltre 1500 mascherine già donate alla Protezione Civile erbese, che provvederà a distribuirle gratuitamente alla popolazione.

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