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Enpa: i nostri avvocati in difesa di tutti i volontari multati perché escono ad accudire cani e gatti

Assistere gli animali ospiti dei canili o alle colonie feline non deve essere un atto sanzionato, l'associazione no profit chiede chiarezza

Crisi nera, a causa del Covid-19, anche per le associazioni animaliste che non solo vedono l'attività strettamente limitata che vede comprensibilmente ridotte anche le donazioni e l'appoggio di molti, a causa di questo momento scandito dalla pandemia. A questo, va unito il fatto che gli stessi volontari sono spesso multati quando vanno a dare da mangiare o ad accudire cani e gatti presso le strutture o anche nelle colonie feline delle varie città. Non c'è stata molta chiarezza in tal senso, quindi Enpa ci spiega come fare e mette a disposizione di tutti i volontari, non solo Enpa, i propri legali. 

«L'accudimento degli animali, spiega Enpa in un comunicato, che siano ospitati in una struttura o facciano parte di una colonia felina, viene considerata un’attività che eroga servizi di pubblica utilità e può quindi essere fatto dai volontari con tanto di autocertificazione, a volte ci pensano membri di forze dell’ordine fin troppo zelanti a rendere ulteriormente difficile la vita.

È quanto accaduto, per fare un esempio, a fine marzo a tre volontari dell’associazione Mondo Gatto di San Donato Milanese (MI), che si sono visti appioppare da alcuni agenti della Polizia Locale una sanzione di ben 400 euro cadauno perché, a loro dire, “erano troppi nel rifugio (N.d.R, i mici ospitati sono oltre un centinaio) e violavano le disposizioni anti-Covid-19”. Alla loro richiesta di annullare le sanzioni, si sono sentiti rispondere di fare ricorso al Prefetto. Ogni commento è superfluo!»

L’ufficio legale ENPA nazionale a disposizione dei volontari multati

Chi si prende cura degli animali, comunque, non è solo: a sostegno di tutti i volontari multati o denunciati, l’ENPA ha, infatti, messo a disposizione il proprio Ufficio Legale nazionale, che raccoglie le segnalazioni all’indirizzo mail ufficiolegale@enpa.org e li supporta legalmente. Tra i primi casi affrontati, proprio quello di Mondo gatto di San Donato.

«Chiediamo al presidente dell’Anci Antonio De Caro, ai vertici di polizia, carabinieri e guardia di Finanza – dice Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa (come riportato anche sul Corriere.it) – di diramare norme di comportamento chiare per chi effettua i controlli, nella speranza che chi si prodiga volontariamente (spesso, ribadiamo, sostituendosi ai Comuni) non sia considerato per principio un furbetto che vuole eludere le norme. I nostri volontari svolgono un lavoro prezioso e multare una attività meritoria e necessaria come questa è, oltre che illegittimo, profondamente disdicevole».

Per chiunque volesse saperne di più, in maniera sempre aggiornata, riportiamo a questo link il vademecum di Enpa, con tutte le indicazioni su cosa è concesso e cosa no, per i nostri animali, ai tempi del coronavirus. 

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