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Coronavirus

Ultimo weekend in zona rossa, ecco cosa cambia da lunedì 12 aprile

Scuole, negozi, spostamenti, cerchiamo di capirlo passo passo

La notizia tanto attesa era nell'aria da giorni, ma l'ufficialità è arrivata solo ieri sera: da lunedì 12 aprile Como e la Lombardia abbandonano la zona rossa e ripartono in zona arancione. Seppure abitutati ormai da mesi a muoverci nella gincana dei divieti a colori sempre meglio ribadire quali sono le principali differenze tra una fascia di rischio e l'altra. Con l'unica certezza sempre inamovile ma sempre più incomprensibile: il coprifuoco dalle 22 alle 5. 

Cosa cambia tra la zona rossa e la zona arancione

Elenchiamo le principali differenze ma tenete presente che, per ogni dubbio, il Governo spiega punto per punto quello che si può fare nella zona arancione (qui) e in quella rossa (qui).

La scuola

  • "Lunedì - ha spiegato il governatore Fontana mentre annunciava il passaggio di zona - i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento". Questo primo punto è un netto miglioramento rispetto alla zona rossa, nella quale le scuole sono aperte in presenza solo fino alla prima media. Una novità, quest'ultima, introdotta soltanto dopo le vacanze di Pasqua mentre prima le classi erano chiuse del tutto. Eccezion fatta per i laboratori e i ragazzi seguiti dalle insegnanti di sostegno.

Riaprono i parrucchieri, centri estetici e negozi

  • Il prossimo punto è fondamentale per la vitalità e la sopravvivenza di tantissime piccole aziende che non aspettavano altro. "Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici", come ha detto lo stesso presidente regionale. In zona rossa non era possibile aprire, quindi si tratta di categorie di lavoratori ferme da quasi un mese. Che tradotto significa zero entrate. In zona arancione come in rossa, i negozi dei centri commerciali chiudono nel weekend.

Ancora chiusi bar e ristoranti, aperti solo per l'asporto

  • Zona rossa e arancione, invece, hanno le stesse regole riguardo bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie. Gli esercizi di ristorazione sono chiusi al pubblico tutto il giorno e tutti i giorni. Si possono fare l’asporto e la consegna a domicilio: il primo fino alle 22.00 o fino alle 18.00 per le bevande, la seconda senza limitazioni orarie in entrambe le zone. A questo proposito Fontana ha aperto una finestra di speranza. "Mi auguro che dopo il 20 aprile, così come promesso dal Governo, possano anche loro accogliere nuovamente i propri clienti. Io sosterrò con forza che possano farlo in sicurezza".

Gli spostamenti

  • Con il ritorno in zona arancione, come lo stesso governatore ha sottolineato, "sarà possibile muoversi all'interno del proprio Comune, senza autocertificazione". Resta valido il coprifuoco da rispettare, dalle 22 alle 5, salvo motivi giustificabili. Così come non è possibile uscire dalla Regione senza motivazione valida, di lavoro, urgenza o salute.

Visite ad amici e parenti

  • Si possono visitare i parenti in zona arancione, entro i confini del Comune; una sola visita al giorno; e con due persone al massimo, esclusi i figli under 14 e i disabili con conviventi.

Con il ritorno in zona arancione, insomma, si riattiva un po' il territorio. "Dopo 28 giorni di limitazioni da fascia rossa (e per Como anche 15 giorni in arancione scuro ndr) iniziamo quel graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino", ha detto ancora Fontana, che si è raccomandato con i suoi cittadini: "Non sprechiamo questa grande opportunità, osserviamo tutte le regole che consentono di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio".

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