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Coronavirus, a Como 19 nuovi positivi, in Lombardia l'85% dei casi accertati in Italia

Gallera: La maggior parte dei casi risulta essere ‘debolmente positivo’

A Como e provincia oggi, 15 giugno, si sono registrati 19 nuovi casi. Ieri erano 13 e nelle giornate precedenti abbiamo quasi toccato lo zero. Un aumento in Lombardia di casi accertati, nonostante il numero di tamponi, è evidente. Su 303 casi accertati oggi in Italia, 259 sono in Lombardia. Quasi l'85%. I decessi sono scesi, e oggi si registra il numero minore in Lombardia dall'inizio della pandemia: sono otto. 

A questo ci sarebbe una spiegazione che ha fornito l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, parlando di 'debolmente positivi'. Considerando che i pazienti in terapia intensiva non sono aumentati (sono 94 come ieri), potrebbe anche essere che il virus stia girando in forma meno 'violenta'. Ecco le dichiarazioni di Gallera. 

Le dichiarazioni di Gallera sui 'debolmente positivi'

“I dati di oggi risentono di 109 tamponi eseguiti a fronte della positività al test sierologico regionale sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari e 17 su ospiti delle RSA. Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici
privati”.

Lo ha specificato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, commentando i dati odierni.

“La maggior parte dei casi – ha detto Gallera – risulta essere ‘debolmente positivo’. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell’ordine, personale dei tribunali. I tamponi, invece, vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle ATS dai medici di base o dai datori di lavoro. Contestualmente sono state avviate importanti campagne di screening promosse da aziende private”.

“L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi – ha concluso Gallera – determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle ATS non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown”.

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