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Coronavirus

Coprifuoco in zona gialla, è davvero ancora necessario?

Ci si chiede sino a quando durerà

A prescindere dal fatto che in tutte le città siano sempre in vigore le norme anti movida, ci si chiede se il provvedimento del coprifuoco - che costringe tutti a rientrare a casa entro le 22 e a rimancerci sino alle 5, fatte salve le comprovate esigenze - sia davvero ancora necessario. Tanto più in questa fase in cui anche in zona gialla sono previste le chiusure di bar e ristoranti dopo le 18, fatta ececzione per l'asporto, permesso invece sino alle 22, e di qualsiasi altra attività, dai cinema ai teatri. In altre parole ci si può spostare all'interno della Lombardia senza autocertificazione ma solo sino all'ora in cui entra in vigore in coprifuoco.

Siamo insomma tutti con l'orologio in mano, attenti a non sgarrare l'ora del rientro. La logica immaginiamo sia quella, anche qui, di limitare il rischio di assembramenti, che restano, come detto, comunque vietati a prescindere dal coprifuoco. Vale quindi la regola della prevenzione generica che non guarda in faccia a nessuno. Succede così che le poche occasioni di svago, come le cene tra quattro amici o parenti, debbano concludersi spesso prestissimo, così come le escurisioni fuori porta del weekend.

In questo clima da cenerentole, dove anche la mezzanotte rimane però un miraggio, la vita in zona gialla - la meta più ambita di tutte le regioni - è ancora una sorta di ruota per criceti, dove sembra di poter correre ovunque ma alla fine si rimane sempre in "gabbia". Per la supposta irresponsabilità di pochi, tutti a letto presto. Anche se, lo abbiamo visto in numerose occasioni, gli assembramenti di massa avvengono di giorno e riguardano piuttosto i supermercati o i mezzi pubblici, al momento nessuno parla di abolire il coprifuoco o di spostarlo ad un'ora più "adulta".

L'inverno ha in parte attutito il divieto, ma se il provvedimento dovesse persistere anche in primavera, il 29 marzo entrerà in vigore l'ora legale, sarà molto difficile farlo digerire a tutti, non solo ai più giovani. In questo senso vedremo se il nuovo governo manterrà la linea dura o se invece, come ci si augura, anche sperando che la pandemia non ci riservi una nuova recrudescenza, allenterà la morsa. Ma poi arriverà la Pasqua e anche qui immaginiamo varrà la logica di una prevenzione a 360° come già successo a Natale. In ogni caso entro il 5 marzo, chiunque sarà al governo dovrà emanre un nuovo decreto. 

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