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Coronavirus

Dati poco confortanti: Como in bilico tra zona gialla e zona arancione

Il monitoraggio di venerdì 26 sarà fondamentale per la nostra provincia

Sono tanti i fattori che incidono nell'identificare le aree in Lombardia che sono maggiormente a rischio e che quindi potrebbero passare a zona rossa (come Bollate Viggù, Mede e Castrezzato ) o arancione rafforzato (come Brescia e le altre indicate in questo articolo). Restando nell'ottica espressa ieri dalla giunta della Regione Lombardia, ovvero di agire in maniera preventiva e circoscritta per evitare di fermare le attività nelle zone che non sono interessate da un aumento di contagi e nello stesso tempo agire in maniera specifica e tempestiva nelle zone più ad alto rischio a causa dell'accelerazione dei contagi, Como potrebbe, nei prossimi giorni, cambiare colore. 

Ecco quali sono i fattori determinanti:

  • Il numero di nuovi casi nell'ultima settimana
  • L'indice Rt (che indica quante persone possono essere contagiate da una sola persona mediamente dopo che sono già state messe in atto misure restrittive- come, per esempio il lockdown o le zone rosse, arancioni e gialle).
  • Il numero di letti liberi negli ospedali in rapporto all'evolversi dell'epidemia e quindi dei ricoveri. 

Como non naviga in acque calme ma è in un delicato equilibrio che, al momento, le consente di essere in zona gialla ma che preoccupa per alcuni dati e sarà fondamentale il monitoraggio #41 di venerdì 26. Un data in realtà importante non solo per Como ma per tutta Italia in quanto su quei numeri si baseranno le decisioni del Governo Draghi per la stesura del nuovo Dpcm che dovrà arrivare entro il 5 marzo. 

Tornando a Como è chiaro che la situazione sia instabile anche dalle diapositive mostrate ieri, 23 febbraio, da Guido Bertolaso che vedono la nostra provincia non per tutti, ma per alcuni fattori (come il numero dei positivi ogni 100mila abitanti) seconda solo a Brescia che sarebbe già stata travolta dalla terza ondata di covid.

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Attendiamo, dunque il report di venerdì per capire se la Lombardia procederà a restrizioni mirate e circoscrittte anche sul nostro territorio. La rimodulazione del piano vaccinale, come ha detto Bertolaso, potrebbe fare la differenza. «Concentrare i vaccini nelle zone più colpite, senza rallentare la campagna nelle altre province- ha spiegato Bertolaso- potrebbe essere una delle poche cartucce che abbiamo per evitare soluzioni di chiusure più drastiche in Lombardia e in tutta Italia».

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