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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus Rovellasca

Giulia 14 anni, l'intervista dopo un anno di covid: "Cosa direi a Draghi? Di concentrarsi sulle cose importanti"

Non ha rancore ed è fiduciosa in una ripresa della normalità, rispetta le regole e ama i suoi nonni: perchè a volte dai giovani abbiamo solo da imparare

Giulia ha 14 anni. Conosco suo padre, Luca di Albate che mi da il permesso di farle due domande al telefono su come stia vivendo la pandemia. Ci provo in tutti i modi a provocarla, a farle tirare fuori la così tanto acclamata rabbia adolescenziale per questo anno fatto di restrizioni e norme eppure le sue idee sono solide, radicate, decise. Non ha perso fiducia Giulia. Come tutti rivendica la normalità ma è sempre stata ed è ancora disposta a rispettare le regole finché ce ne sarà bisogno. Ci provo in tutti i modi a farmi raccontare di qualche sgarro tra amici, a farla lamentare un po’ ma tutto è vano. Alla fine di questa conversazione sarò io, che anagraficamente potrei essere sua madre, a rimanere senza parole e a dovermi chiudere in una riflessione. Gli adolescenti saltano sempre alla cronaca quando combinano guai più o meno gravi o quando delinquono o se scappano di casa. Tramite Giulia diamo voce ai tantissimi giovani da cui c'è solo da imparare, per tenacia, onestà e coraggio. Per quel bellissimo sorriso che nonostante tutto diventa il motivo, uno dei motivi, per uscire da questa situazione senza delegare agli adolescenti o ai giovani responsabilità e rivoluzioni. 

Giulia ci eravamo sentite un anno fa durante il primo lockdown. Come hai vissuto quest'ultimo anno?

Non mi sembra sia passato un anno. Mi sembra che il tempo si sia fermato in una specie di bolla. Io quest'anno faccio il primo anno delle superiori e sono comunque riuscita ad adattarmi alla Dad. Certo, quando avvisano all'ultimo momento è più difficile anche perché cambiano i programmi e i giorni delle interrogazioni. L'ultima volta è stato davvero stressante. La cosa che mi manca di più è lo sport, la pallavolo. Abbiamo giocato 4 settimane a ottobre, poi è stato tutto sospeso. Il campionato doveva cominciare il 13 marzo ma di nuovo non si sa se sarà possibile. Ora si parla del 6 aprile, speriamo bene...

Dal punto di vista della vita sociale? Come è avere 14 anni e vivere tra un lockdown e l'altro?

Non è bello non vedere gli amici o non essere riuscita, essendo al primo anno di superiori, a conoscere le persone che ho in classe, almeno non tutte. La tecnologia ci aiuta. Io e la mia migliore amica durante il primo lockdown ci videochiamavamo tutte le sere. I social, inutile negarlo, sono importanti ora più che mai perché non abbiamo altro modo di "frequentarci". Questa estate, quando eravamo tutti più liberi, ci siamo goduti, sempre rispettando le regole, tutte le uscite fino a che è stato possibile. 

Cosa ne pensi dei tuoi coetanei o dei ragazzi più grandi che infrangono le regole e organizzano feste private o rave?

Non sono d'accordo perché se facciamo così non ne usciremo mai. Io vivo gran parte del tempo con i miei nonni, quindi per me e mia sorella Marta è stato subito naturale adeguarci alle norme, perché non volevamo correre il minimo rischio di contagiare i nonni. Adesso sono arrivati i vaccini, bisogna tenere duro ancora un po’: non può andare avanti così per sempre. Ne sono sicura, ma ci vuole la collaborazione di tutti.

Se ti trovassi davanti l'attuale presidente del consiglio Mario Draghi cosa gli diresti?

Gli direi che non dev'essere facile trovarsi a governare un paese con una pandemia in atto. Molte persone attaccano e puntano il dito ma non è il mio caso. Io gli direi semplicemente di occuparsi delle cose importanti, come i vaccini e il lavoro e lasciare stare cose che poi si rivelano un controsenso. Un esempio? Quando in zona gialla c'erano i bar aperti alle 18 dovevano chiudere. Fino alle 17.59 vedevi i posti affollati e un minuto dopo chiusi. Non credo che il virus abbia orari e forse  imparare a rispettare le regole anche con le varie attività aperte sarebbe più importante che fissare orari. 

È passato un anno ma dalle tue parole mi sembra di capire che hai ancora fiducia ...

Sì, non può continuare così per sempre. Prima o poi finirà e non vedo l'ora di poter tornare alla normalità. Sono la prima a volerlo, ma so che il solo modo è avere ancora un po’ di pazienza e rispettare le norme. 

Forse Giulia è un caso a parte, una ragazza particolarmente matura, con dei genitori e dei nonni che le hanno saputo spiegare come affrontare la situazione. Forse è carattere. Sono tanti i forse al di là dei quali c'è una certezza: dovremo farci perdonare tante cose da questi ragazzi. 

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