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Sabato, 20 Aprile 2024
Coronavirus

Como, i sindaci e la Regione vogliono chiudere i centri commerciali nei weekend

Zoia (presidente del consiglio nazionale dei centri commerciali): "Potrebbe scaturire una situazione drammatica dal punto di vista occupazionale"

La richiesta di sindaci e amministratori lombardi al governo come misura 'estrema' per contenere il coronavirus non riguardava solo il coprifuoco notturno, dalle 23 alle 5. Nella richiesta firmata dal presidente delle Regione Attilio Fontana, e dai primi cittadini dei comuni capoluogo c'era anche di valutare la possibilità di chiudere nei weekend la media e grande distribuzione commerciale, tranne quella degli esercizi di generi alimentari e di prima necessità. E quindi non riguarda i supermercati che anzi al contrario non sono da assalire come durante alcune fasi incerte della prima ondata.

Una richiesta, quella della chiusura dei negozi nelle giornate di sabato e domenica, che così come quella del divieto di uscire la notte, ha trovato il beneplacito del Governo rappresentato dal ministro della Salute Roberto Speranza che si è espresso favorevole alle "ipotesi di misure restrittive in Lombardia".

Quali negozi chiudono?

Ore in attesa dell'ordinanza che dia le regole certe sull'eventuale chiusura, non resta che affidarsi alle normative vigenti per comprendere quali negozi potrebbero essere costretti a chiudere nei fine settimana.

Il Decreto legislativo 114 del 31 marzo 1998 intende come medie strutture di vendita le attività che hanno una superficie tra i 151 e i 1.500 metri quadrati nei comuni con popolazione sotto i 10mila abitanti. Mentre per i comuni con oltre 10mila abitanti, la grandezza media è quella tra i 251 e i 2.500 metri quadrati. Grandi strutture di vendita sono invece le strutture che superano quelle soglie.

Zoia: "Colpo di grazie per attività già in affanno"

Intervenuto sull'argomento, come riportato anche su Adnkronos, Roberto Zoia, il presidente del consiglio nazionale dei centri commerciali: «Abbiamo appreso in queste ore di un’ipotesi di ordinanza della Regione Lombardia per la chiusura il sabato e la domenica degli spazi della media e grande distribuzione, tra cui i centri commerciali. Vogliamo ribadire con forza che la sicurezza è sempre stata al primo posto nelle nostre strutture, fin dall’inizio del lockdown nel corso del quale abbiamo comunque garantito agli italiani i servizi di prima necessità, applicando da subito protocolli di sicurezza rigorosissimi».

Fontana: "Provvedimento anche simbolico"

Non solo coprifuoco, quindi, in Lombardia per cercare di frenare i contagi. Vedremo nelle prossime ore queli di queste proposte ( e in che modo) verranno messe in atto. Intanto ieri sera Attilo Fontana ha dichiarato:

"Abbiamo deciso di emanare un provvedimento che sia anche simbolico, che dalle 23 alle 5 di mattina le attività siano chiuse e la gente sia in casa e che, salvo il caso di urgenze, non si possa circolare per le strade in Lombardia. Questo anche per cercare di dare un colpo ad una delle causa del contagio che è ripartito e che sono l'assembramento, la movida, le feste, gli incontri in piazza, tutte cose che non si riescono a controllare perché non riusciamo ad avere un numero sufficiente di polizia e agenti". Fontana ha spiegato questo a Quarta Repubblica su Rete 4 la scelta di chiedere il coprifuoco regionale.

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