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Como, parlano le agenzie viaggi: tra i rinvii (fino al 2021), le disdette e la voglia di partire ancora

Gli addetti ai lavori che abbiamo contattato telefonicamente ci spiegano le criticità del loro settore

È ovvio: il turismo è stato uno dei settori più colpiti. Como e il suo lago, hanno visto la chiusura di ristoranti, hotel e il drastico calo di visitatori ma anche gli agenti di viaggio, coloro che fanno viaggiare i comaschi nel mondo, vivono nell'incertezza. Chi, tramite le agenzie, si occupa delle vacanze degli abitanti di Como, si è trovato a dover affrontare le difficoltà dovute dal Covid-19. Non pensiamo però che il loro lavoro sia terminato, le serrande chiuse e i telefoni spenti, al contrario: tutte le agenzie di viaggio interpellate sono impegnatissime ad assistere i loro clienti seguendo le pratiche di disdetta, rimborso, cancellazione. Il solo obiettivo è quello di tutelare chi, in tempi non sospetti, aveva prenotato (alcuni già pagato) una vacanza dando fiducia all'agenzia.

Ci spiega Silvia, de I Viaggi di Oscar: «Cerchiamo di rinviare i viaggi laddove è possibile, se no ci attiviamo per far avere ai nostri clienti un voucher o un rimbroso. Siamo quindi impegnati in questo senso, a tutelare chi ci ha dato fiducia. Speriamo, inoltre, che ci possa essere una riapertura del settore il 18 maggio, così da non dover perdere tutta la stagione estiva, almeno nel territorio italiano, dove, in caso, cercheremo di orientare le persone».

Il condizionale è d'obbligo, perchè al momento il turismo, mondiale, vive nel dubbio. 

Sofia Brandolese, titolare dell' Agenzia Padiglioni Lontani, ci racconta come hanno vissuto questa emergenza. «Noi stiamo fermi, intesi come nuove prenotazioni, da fine febbraio, da prima del lockdown. L'Italia è stato il primo paese europeo fortemente colpito dal Covid-19 quindi ci siamo visti 'chiudere a cascata' le frontiere di tutti gli altri paesi: da dopo Codogno è stato come se l'Italia fosse l'unico focolaio. Ora sappiamo che non è così, ma di primo impatto gli stranieri hanno chiuso le frontiere, quindi il nostro primo impegno sono stati i rimpatri.

Ora ci siamo messi a gestire tutte le prenotazioni in essere per l'estate. Se si riesce si sposta, se no siamo costretti ad annullare. Ho posticipato anche fino al 2021. Poi dipende da che cosa avevano acquistato. Il cambio è più comodo con le compagnie di navigazione, i viaggi in aereo a lungo-medio raggio sono molto più incerti perchè le frontiere sono ancora chiuse. Seguiamo gli sviluppi...»

C'è ancora voglia di viaggiare?

A questa domanda ci risponde, sorprendendoci, Tessa Proserpio, titolare, insieme alla madre Nives Franca Scavino, della Viaggi Ronchi.

«La voglia di viaggiare c'è, ma si pensa in primis alla sicurezza». Tessa ci racconta che questa voglia, sia da parte delle agenzie di Como di vendere viaggi, che da parte dei comaschi di viaggiare è ancora viva. «Ci tengo a dire che tra noi agenzie di viaggio, sia di Como che del resto d'Italia, c'è molta solidarietà. Facciamo anche delle video-chiamate con Zoom per tenerci sempre aggiornati sul punto della situazione... continuiamo tutti a lavorare e sarebbe stato senz'altro di aiuto anche solo bloccare gli affitti e le utenze. Molti di noi lavorano da casa, con il rinvio di chiamata, io due giorni a settimana mi reco comunque in agenzia. Noi esistiamo dal 1907 e facciamo anche biglietteria. In questo senso posso dirti che qualcosa comincia a muoversi, soprattutto per ciò che riguarda i viaggi di lavoro e spostamenti da Nord a Sud».

Per  ciò che concerne le vacanze, invece, sono tutti concordi: si aspetta il 18 maggio, si aspetta di sapere come si viaggerà, quante persone potranno essere trasportate su un pullman, o su un aereo. Si aspetta di capire quanto e come ci si potrà muovere: le incognite sono davvero tante e andranno dipanate tutte. 

«Qualcuno come la Emirates, parlando dei viaggi all'estero, sta già sperimentando test sierologici da fare al momento (oltre al body scanner per la temperatura corporea) e presto riprenderanno anche qualche volo sull'Italia. Cominciano anche a essere stipulate assicurazioni che coprono un eventuale periodo di quarantena. Non voglio essere pessimista, ma concreta: la voglia di viaggiare c'è ancora, mi chiamano in tantissimi per capire se, per esempio, alcuni viaggi già organizzati per luglio si potranno fare. La sicurezza, senz'altro, viene prima di ogni cosa ma è comunque bello percepire che è ancora viva questa voglia di spostarsi». Un lavoro che si fa principalmente per passione, vendere viaggi, vendere sogni. 

In tutto questo marasma però una cosa importante sta accadendo: la figura dell'agente di viaggio, ultimamente un pò dimenticata, almeno nelle grandi città, a favore del fai da te su internet, sta tornando in auge. Molti clienti sono contenti di essersi rivolti ad un agente, perchè è sinonimo di protezione, sicurezza e in questo momento più che mai, un aiuto per ottenere rimborsi o slittamenti. 

Saranno, quindi, fonadmentali i prossimi giorni, per capire, dopo lo scoglio del 18 maggio, cosa ne sarà del turismo. Veicolare in Italia (con tutte le precauzioni) la clientela, potrebbe essere una buona cosa, anche per favorire l'economia interna. «Un'ottima occasione, conclude Tessa Proserpio, per uniformare i prezzi del mare Italia con quelli dei pacchetti viaggi. Spesso la gente predilige andare all'estero perchè è più conveniente. Si potrebbe fare di questa crisi una grande opportunità per il turismo indoor».

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