In Lombardia si esce solo con bocca e naso coperti: Codacons chiede che la Regione fornisca mascherine a tutti
È pur vero che si possono utilizzare anche sciarpe e foulard, ma quanto sono sicuri?
Da oggi, 5 aprile 2020, in tutta la Regione Lombardia è entrata in vigore una nuova ordinanza valida fino al 13 di aprile, in cui, oltre ad essere confermati divieti e restrizioni già in atto in tutta la regione, ha imposto l'obbligo, per chiunque esce di casa (per motivi di "comprovata necessità") di proteggere sé stessi ed altri coprendosi naso e bocca. L'ordinanza non indica la necessità di utilizzare delle mascherine protettive ma consente di proteggersi anche utilizzando foulard o sciarpe.
Misura importante, perché anche quelle non specifiche, che non impediscono di contrarre l'infezione, consentono almeno a chi è positivo di non contaminare altre persone o superfici.
Il grosso problema però è dato dalla scarsa disponibilità. Le mascherine, soprattutto quelle FFP2 e FFP3 che filtrando l'aria espirata ed inspirata e proteggono chi le indossa da agenti esterni, sono praticamente introvabili, ed il rischio è quello di indossare mascherine protettive che non diano garanzie o peggio ancora improvvisati bavagli con stoffe o sciarpe.
Sull'uso di mezzi alternativi alle mascherine, si era espresso anche Attilio Fontana:
«Certo - aveva commentato intervistato da Radio Padania -, le mascherine risolvono il problema al 100%, i foulard al 30-40%. Ma - ha concluso in dialetto - piuttosto che niente è meglio piuttosto". “
Codacons tramite il suo Presidente Marco Donzelli chiede che sia quindi la Regione a fornirle a tutte le famiglie, con particolare attenzione agli anziani e agli immunodepressi.
«La Regione Lombardia deve fornire mascherine protettive a tutte le famiglie lombarde, con particolare attenzione soprattutto alle categorie più a rischio ed a contatto con il pubblico. Conclude il Presidente dell'Associazione Marco Donzelli - va seguito l'esempio del Giappone, dove il primo ministro ha annunciato l'invio di due mascherine riutilizzabili ad ogni famiglia giapponese. Necessario tutelare la salute di tutti i cittadini.»
La multa per chi non rispetta l'indicazione, ricordiamolo, sarà di 400 euro.