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Green pass: ora si può chiedere dopo la prima dose. Come ottenerlo per feste e viaggi e quanto dura

Cos'è cambiato con le ultime decisioni prese dalla cabina di regia

Il Green Pass cambia con il decreto del 18 maggio 2021 n.65.

All'articolo 14 della norma varata dal governo Draghi si legge che la certificazione verde Covid-19 ha validità per nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Non solo: il certificato verde, e anche questa è una novità, da oggi in poi sarà rilasciato "anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale". 

Questa certificazione è stata studiata per permettere (in attesa del pass europeo) ai cittadini italiani di muoversi tra le regioni ( non serve se lo spostamento avviene tra regioni in zona gialla). La Certificazione verde servirà anche, a partire dal 15 giugno, per prendere parte a feste e ricevimenti al chiuso "successivi a cerimonie civili o religiose".  

Tra le ipotesi sul suo utilizzo c'è anche l'ingresso in sale giochi, bingo e casinò oltre che discoteche. Il Green pass è valido solo in Italia ma al momento può essere utilizzato anche nei paesi che lo considerano valido.

Il Green Pass in Italia

A spiegare come si ottiene il certificato verde covid 19 è il ministero della salute. Per certificazione verde si intende una certificazione comprovante uno dei seguenti stati:

  • lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il Sars-CoV-2
  • la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo)
  • il referto di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus Sars-CoV-2 e che riporti un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti.

Ed è lo stesso ministero a fare degli esempi di green pass. Valgono come certificati verdi: 

  • il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla Asl alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’individuo, è considerato un certificato verde Covid 19
  • il certificato di fine isolamento rilasciato dalla Asl è considerato un certificato verde Covid-19
  • il referto del test antigenico negativo effettuato presso le farmacie autorizzate o i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta è considerato un certificato verde Covid-19.

Il certificato verde covid 19 al momento ha validità soltanto in Italia, ma da metà giugno in tutta Europa arriverà il "Green Pass Ue" - il funzionamento sarà praticamente identico -, che permetterà a tutti di muoversi tra i vari Stati dell'Unione Europea.  

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