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Coronavirus Cermenate

La storia di Daniele: "Io e la mia famiglia prigionieri del tampone dal 17 dicembre"

Vacanze rovinate, soldi spesi inutilmente, 186 chiamate senza risposta da Ats che alla fine gli comunica che "non è nel sistema"

Daniele, Mary (sua moglie) e i loro bimbi Gabriele di 8 anni e Edoardo di 4 vivono a Cermenate dal 2007. Una bella famiglia che aspettava con gioia l'arrivo delle feste di Natale. Quest'anno avevano pensato di invitare i parenti più stretti dalla Puglia, per rifarsi degli ultimi Natali dove, causa covid, non hanno potuto incontrarli. 

I due coniugi sono regolarmente vaccinati (3 dosi lui, Mary era in attesa della terza). Sono sempre stati attenti a tutte le regole e anche di più. Con grande senso civico ogni volta che uno dei figli aveva anche solo un accenno di raffreddore si sono sempre premurati di tenerlo a casa e fare auto-isolamento anche quando non strettamente richiesto, pur di non mettere a rischio nessuno. Una famiglia responsabile, che non ha mai preso sotto gamba il covid.

Il 17 dicembre 2021 un collega di lavoro di Daniele si sente male, fa il tampone e risulta positivo. "Io stavo bene - spiega Daniele - per prassi ho fatto un tampone rapido che è risultato negativo. Ma la mattina seguente avevo la febbre alta: da qui in avanti è cominciata la nostra odissea famigliare". 

Daniele dopo il test rapido positivo avvisa Ats, comunicando i suoi contatti stretti: entra quindi nel sistema di tracciamento e di prenotazione dei tamponi da cui, insieme alla famiglia, non è ancora uscito.

Nel frattempo anche la moglie Mary e il figlio grande, di nove anni erano risultati positivi al test rapido. L'unico negativo era il piccolo Edoardo. La situazione si aggroviglia. La moglie viene contattata da Ats per il molecolare, ma non il figlio anch'esso risultato positivo. Il 27 dicembre Daniele e la moglie fanno il molecolare e risultano positivi. Da questa data non sono più riusciti a contattare Ats ne tanto meno sono stati chiamati. In casa sono tre positivi e il piccolo Edoardo negativo. 

186 telefonate a vuoto, senza alcuna risposta. I giorni in isolamento passano. "Dobbiamo ringraziare il sindaco della nostra città, Cermenate, che ci ha aiutato tantissimo. Davamo a lui il Bancomat per prelevare e poi i volontari ci facevano la spesa. Questo ci tengo a raccontarlo perché oltre alle inefficienze bisogna anche dare spazio a chi cerca in tutti i modi di supplire alle carenze organizzative degli altri.” 

Inutile specificare che i parenti non sono arrivati per Natale, che sono stati spesi molti soldi inutilmente per biglietti aerei e trasporti. Ma questo è il minore dei mali.

Cambiano le regole di quarantena. Ora si possono recare ai Punti Tamponi i prenotati Ats  ma anche chi ha il certificato di isolamento fiduciario rilasciato dal medico, cosa che Daniele aveva e dopo quasi 200 telefonate decide di andare con la famiglia direttamente al presidio di Cantù. "Per mia moglie viene fissato il tampone il 10 gennaio. Io, invece resto di nuovo basito e incredulo difronte all'addetta alle prenotazioni che dopo aver preso i miei documenti e averli inseriti mi dice che non esisto nel sistema Ats."

Come è possibile? Non si sa dato che, quando è risultato positivo al molecolare del 27 dicembre era presente eccome nel sistema. Niente da fare, Daniele non esiste. Non si può prenotare alcun molecolare. "Fortunatamente - spiega - una dottoressa che era in servizio in quel momento ha capito la situazione, ha forzato il sistema e mi ha preso appuntamento per il 10 gennaio insieme a mia moglie Mary. Il 9 farà il test il piccolo e se tutto andrà bene forse intorno al 12 gennaio saremo liberi. Sperando di esserci negativizzati tutti." 

"Arriverà il mio esito? O sparirò ancora dai sistemi Ats? Anche se la dottoressa che ha sbloccato la situazione mi ha garantito che ora sono stato reinserito il timore c'è." Quasi un mese prigionieri in casa, senza risposte, ringraziando il fatto che non hanno avuto forme acute di covid. 

"So che come noi, tante famiglie e tante persone hanno avuto gli stessi problemi. Per questo ho voluto raccontare la mia esperienza mettendoci la faccia."

Auguriamo a Daniele, Mary e ai loro bimbi di poter tornare presto in società dopo queste vacanze prigionieri dei tamponi e di un sistema che li ha lasciati a lungo senza risposte. 

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