
Como, per sopravvivere i ristoranti diventano mense aziendali
A pranzo è possibile fare accomodare al tavolo i lavoratori le cui aziende sottoscrivono la convenzione mensa. Ma ci sono aspetti della normativa poco chiari
Non è un escamotage per aggirare la normativa anti-covid, bensì una possibilità esplicitamente consentita dalla legge: accogliere persone al tavolo per la pausa pranzo purché siano lavoratori di un'impresa. Si chiama, in poche parole, servizio mensa e ogni bar o ristorante può erogarlo. E' sufficiente sottoscrivere un'apposita convenzione, generalmente con un ente pubblico o un impresa i cui dipendenti non possono usufruire di una mensa all'interno del posto di lavoro. Alberto Vetrano, titolare dell'Arte Dolce Lyceum, dopo le traversìe del 15 gennaio - quando è stato multato dopo avere aderito alla protesta #ioapro - ha deciso che accoglierà ai tavoli i clienti: "Questa volta se riapro non possono multarmi, ma sto ancora capendo bene come viene regolamentata questa cosa del servizio mensa perché ci sono cose poco chiare":
Infatti, non è chiaro se il servizio mensa possa essere sottoscritto anche da un libero professionista con partita iva (che riesieda fuori Como ma che abbia per esempio l'ufficio in centro), e soprattutto non è chiaro se possano accedere al ristorante aperto solo i dipendenti di uno stesso ente o di una stessa impresa.
Intanto qualche locale che opera con il servizio mensa in centro Como c'è già. Non c'è da stupirsi o scandalizzarsi, quindi, nel vedere gente ai tavoli all'interno di un ristorante a mezzogiorno. Resta da vedere solo se siano rispettate tutte le regole, regole che al momento non sembrano essere così chiare e a prova d'interpretazione.