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Martedì, 23 Aprile 2024
Coronavirus

Lunedì 11 gennaio: Como e la Lombardia rischiano di ripartire dalla zona arancione

Attesa per la misurazione dell'indice Rt di domani

La Lombardia è una delle nove regioni d'Italia a rischio zona arancione da lunedì 11 gennaio. Se oggi 7 e domani 8 gennaio si vivrà anche in città una tregua gialla, è possibile che la zona arancione valida nel weekend del 9 e 10 gennaio possa durare almeno sino al nuovo Dpcm in arrivo entro il 15 gennaio, un nuovo decreto che confermerà la stretta per tutta Italia. Intanto il bollettino dell'Epifania lancia segnali allarmanti sull'andamento dell'epidemia di coronavirus: il contagio cresce in tutta Italia. Nell'ultima settimana, l'aumento dei positivi è del 28% nell'intera penisola, in Lombardia del 45,3%. Ed è per questo che anche il nuovo Dpcm, che sosituirà quello in scadenza il 15 gennaio, manterrà le restrizioni del decreto legge precedente con qualche ipotesi di inasprimento se la curva dei contagi dovesse tornare a crescere. 

Lombardia a rischio da lunedì 11 gennaio

Mezza Italia potrebbe quindi ritrovarsi in zona arancione da lunedì 11 gennaio. A rischio, in attesa della nuova musirazione dell'8 gennaio, ci sono Veneto, Liguria e Calabria "con Rt maggiore di 1 anche nel valore inferiore", Basilicata, Lombardia e Puglia che "lo superano anche nel valore medio" ed Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Marche che "lo sfiorano". Se questi dato dovessero trovare riscontro domani, per Como e la Lombardia di profila di fatto un provvedimento arancione nel solo per il weekend ma, come detto, almeno sino al 15 gennaio.

Il nuovo Dpcm 15 gennaio

Dopo l'ordinanza del ministero della Salute che entrerà in vigore l'11 gennaio il governo Conte comincerà a discutere del nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore il 16 gennaio, ovvero il giorno dopo la scadenza delle misure del decreto legge n.158/2020 e del Dpcm 3 dicembre. Se sarà necessario soltanto mantenere la stretta è probabile che lo strumento legislativo che l'esecutivo utilizzerà sarà il decreto ministeriale e non il decreto legge, che sarebbe invece necessario nel caso ci si trovasse nella necessità di imporre nuove restrizioni agli spostamenti anche al di fuori del sistema delle zone, come è successo per il Dl del 5 gennaio che ha deciso la zona arancione in tutta Italia nel week end 9-10 gennaio e la zona gialla rafforzata fino al 15. Secondo le anticipazioni il nuovo Dpcm prevederà:

  • il divieto di spostamento tra regioni almeno fino al 31 gennaio (ma è possibile che si vada oltre, fino al 15 febbraio);
  • il rinnovo del coprifuoco dalle 22 alle 5
  • la chiusura di bar e ristoranti alle 18 anche nelle zone gialle. 

Ad oggi non è possibile prevedere se verrà confermata la mini-stretta della zona gialla rinforzata per le deroghe sulle visite ad amici e parenti (che rimarranno, una sola volta al giorno e rispettando il coprifuoco), che le ha ristrette al comune. Mentre è sicuro che rimarrà la deroga per la visita entro 30 chilometri nei comuni con meno di 5mila abitanti. 

Zona arancione, cosa si può fare 

Spostamenti

Possibile spostarsi liberamente e senza autocertificazione sempre nei confini del comune dove si vive e rispettando il coprifuoco, che per le zone arancioni rimane valido dalle 22 alle 5.

Anche nelle zone arancioni è invece vietato spostarsi al di fuori del proprio comune e della propria regione salvo che per comprovate necessità e motivi di lavoro, studio e salute. Rimane consentito, analogamente a quanto accade nelle rosse, andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti senza limiti di orario. Così come è consentito uscire per "raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti".

Tutti questi spostamenti - si legge nelle Faq del Ministero - dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario". È consentito anche se "fortemente sconsigliato" anche spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni.

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Negozi, ristoranti e centri commerciali

Rimangono invece chiusi al pubblico, anche in zona arancione, bar pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (ad esclusione delle mense e del catering) che possono continuare a effettuare esclusivamente servizi d'asporto (fino alle 22) e a domicilio. Permane, di conseguenza, anche il divieto di consumare cibo e bevande nella adiacenze dei locali.

poter aprire in area arancione sono invece i negozi di tutti i tipi (non più soltanto quelli alimentari), compresi quelli di estetica, e i centri commerciali (che però rimangono chiusi nei giorni festivi e prefestivi).

Scuole

Non ci dovrebbero essere cambiamenti per gli istituti superiori e professionali: anche in area arancione è prevista la didattica a distanza al 50% dall'11 gennaio.. Rimango aperte, ovviamente, scuole elementari e dell'infanzia. Per quanto riguarda le medie, le lezioni dovrebbero tornare a essere in presenza anche per gli allievi di seconda e terza. Da stabilire se succcederà già da lunedì 30 novembre.  

Trasporti, sport e cultura

Invariata con la 'promozione' a zona arancione la situazione dei trasporti pubblici, sui quali permane il limite di capienza del 50%. Stessa cosa per l'ambito sportivo e culturale: rimangono chiusi teatri, cinema, piscine e palestre.

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