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Coronavirus: la storia dell'infermiere comasco che dorme in ospedale a Mendrisio

E la grande solidarietà dei colleghi ticinesi

“Sabato sera 7 marzo, mentre in Italia si aspettava il decreto che avrebbe blindato i confini della Lombardia, ho visto colleghi frontalieri dormire in ospedale per essere sicuri di poter affrontare il proprio turno la mattina dopo”. A raccontarlo è lo svizzero Fabio Zin, un infermiere del mendrisiotto che da anni lavora al pronto soccorso dell'ospedale cittadino, fianco a fianco con decine di frontalieri italiani. Lo riporta il Corriere del Ticino che non manca di sottolineare come in generale l’emergenza coronavirus sia stata anche, a volte, un'occasione per gesti di cattiveria - parole del giornale – rispetto ai rapporti al confine italo-svizzero. Invece in questo caso è bello poter riportare una notizia del tutto positiva ed estremamente umana. Infatti prima ancora che la Lombardia fosse dichiarata dal governo italiano zona rossa e quindi si manifestasse il rischio di non poter lasciare i propri confini, una decina di operatori della sanità che lavorano all'ospedale regionale di Mendrisio non hanno voluto aspettare, con il rischio di sentirsi dire che al mattino non avrebbero potuto recarsi sul posto di lavoro.

Anche la moglie dipendente nello stesso ospedale

"Io sono fiero – dichiara Zin - di lavorare con frontalieri che si comportano così. Un esempio che vale per tutti è quello appunto del mio collega della provincia di Como che l’8 marzo, qualche minuto prima di mezzanotte, si è presentato al lavoro - dopo che aveva finito alle 4 del pomeriggio - e ha dormito in ospedale per poter iniziare senza intoppi il proprio turno alle 6:50 della domenica. Per farlo - racconta ancora Zin - ha lasciato le due figlie di 13 e 16 anni a casa, infatti la mamma è anche lei una dipendente del nostro ospedale e copriva un turno notturno in reparto. Dopo 20 anni che lavorano qui, se questa non è dedizione, attaccamento alla maglia della propria squadra, non saprei come definirla”.

La solidarietà dei colleghi ticinesi

Ed è una attaccamento assolutamente ben riposto, perché se da una parte i frontalieri italiani stanno facendo di tutto per potersi recare comunque sul posto di lavoro, bisogna anche segnalare che tanti, veramente tanti dipendenti dell'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio hanno offerto alloggio ai propri colleghi italiani per tutta la durata dell'emergenza.

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