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Coronavirus: già all'alba un'ora di coda alle dogane tra Como e il Canton Ticino. Ecco il video

E il traffico si ripercuote su tutta la provincia

Brogeda, Bizzarone, Pedrinate... tutte le dogane di valico fra il Comune di Como e il Canton Ticino questa mattina hanno rappresentato un calvario per le centinaia di lavoratori transfrontalieri che nonostante il coronavirus devono recarsi fisicamente sul posto di lavoro. Se infatti tantissimi aziende svizzere hanno deciso di lasciare i dipendenti italiani a casa in smart working o addirittura inattivi, tanti sono coloro che, svolgendo un lavoro legato al luogo fisico devono comunque recarsi in Ticino.

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Ecco quindi che fin da stamattina alle 5, chilometri di coda separavano i comaschi dal valico. A Bizzarone per esempio per percorrere 3 km c’è voluta un'ora, già alle prime luci dell'alba. Motivo i controlli decisamente più serrati del solito da parte delle guardie svizzere doganali.

bizzarone coda dogana corona virus-2

Ma mentre erano in coda tutti i comaschi si aspettavano controlli legati allo stato di salute, magari con la misurazione della temperatura come avviene negli aeroporti e in alcune stazioni. Invece nulla, i doganieri si accertavano semplicemente, chiedendo il permesso di lavoro, che il viaggio del cittadino italiano fosse assolutamente necessario per motivi professionali.

Il traffico poi a catena ha inondato la provincia, intasando in particolar modo gli innesti con la Regina.

coda coronavirus Tavernola-2

Ora il dubbio è legato a come andranno le cose nei prossimi giorni: i frontalieri dovranno mettere in conto un’ora di viaggio in più ogni giorno fino alla fine dell’emergenza?

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