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Lockdown a Como, aumentati i casi di violenza sulle donne: "Chiedeva scusa, poi mi picchiava ancora più forte"

Il 25 novembre sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e verranno simbolicamente illuminate le fontane di Camerlata e Villa Geno

Domani, 25 novembre, sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Anche Como simbolicamente partecierà illuminando di rosso le fontane di Camerlata e di Villa Geno  tra la notte del 24 e quella del 25 novembre. 

In questo 2020 si è parlato troppo poco di questa violenza, che durante il lockdown ha trovato terreno fertile perchè il dover rimanere in casa ha certamente reso più difficile, per le vittime, trovare aiuto o vie di fuga. E così, tra un decreto e l'altro, poco si è detto e fatto e molte donne hanno subito. Sono i numeri a parlare, e ci riferiamo a quelli di Como e provincia. 

Sono 161 le donne che hanno contattato il centro anti violenza da gennaio ad oggi. Una media di 16 al mese. E sono solo la punta dell'iceberg perchè la maggior parte di loro non trova il coraggio: per i figli o semplicemente per quella paura che paralizza e che non va giudicata. La fascia d'età che ha fatto maggiori richieste di interventi d'aiuto è quella che va dai 35 ai 44 anni. 141 le denunce. In alcuni casi è stato necessario l'allontanamento dalla casa della donna, in quello che viene chiamato Pronto Intervento, dove per l'incolumità fisica della vittima la stessa viene portata in una casa rifugio. 

Questo 2020 sembra no voler risparmiare nessuno. E sembra riuscire a peggiorare ogni aspetto della vita di chi è già in difficoltà.

Marina (nome di fantasia), 37 anni è riuscita a denunciare il marito e a uscire dall'incubo. Ci dice solo due frasi al telefono,  con una voce sottile, la voce di chi, forse per paura, ha imparato, per difendersi, a parlare poco. Ci risponde solo "per cercare di aiutare altre donne": «Mi picchiava, per niente: un bicchiere non lavato perfettamente, un colpo di tosse: qualsiasi motivo era buono per un ceffone (se andava bene) o calci e pugni. Il giorno dopo o dopo qualche ora mi chiedeva scusa piangendo come un bambino, mi faceva un regalo e giurava non l'avrebbe mai fatto: non fidatevi. Chi vi colpisce una volta lo farà ancora e sarà sempre peggio».

«Il lockdown, il primo, è stato un incubo. Ma ho anche trovato la forza, superato il limite. Sono andata via appena ho potuto. Fatevi aiutare»

Il Centro antiviolenza si trova in via Giuseppe Ferrari 9 a Como

È aperto nei seguenti giorni ed orari:
Lunedì: 10.00 – 16.00
Martedì e Giovedi: 9.00 – 14.00
Mercoledì e Venerdi: 13.00 – 18.00

Come accedere

Per accedere al centro antiviolenza è possibile:

•    telefonare al numero verde provinciale dedicato 800166656
•    telefonare al numero del Centro Antiviolenza 031.304585
•    scrivere al seguente indirizzo e-mail: segreteria@telefonodonnacomo.it

Il servizio è gratuito.

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