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Como: Renata music al tempo del coronavirus, tra richieste di rimborsi e mascherine per motociclisti

Negozio deserto ma c'è la coda per chiedere i soldi degli eventi annullati

Siamo veramente al teatro dell'assurdo. I negozi a Como sono in sofferenza, con la psicosi del coronavirus che economicamente sta facendo danni terribili. Esercizi vuoti quindi, clienti desaparecidos. È quello che succede anche da Renata Music, lo storico negozio di dischi e rivendita biglietti nel centro di Como. Non si può però dire che il negozio sia deserto in senso assoluto, perché se da una parte i clienti temono l'ingresso nei locali per la paura di essere contagiati dal coronavirus, dall'altra non si fanno mancare in abbondante numero invece coloro che entrano per chiedere il rimborso dei biglietti acquistati per eventi annullati in base alle direttive regionali.
Cornuta e mazziata Renata, perché tra l'altro TicketOne e Vivaticket non hanno dato ai negozi l'ok per il rimborso dei biglietti: "Hanno scritto sui loro siti che gli eventi saranno rimborsati, soprattutto quelli che sicuramente non potranno più essere fruiti - come le partite di calcio, che ormai si sono svolte a porte chiuse - ma non hanno specificato che il rimborso a lato pratico non è ancora possibile. Voglio essere assolutamente chiara: io pago i biglietti il giorno dopo l’acquistati, rimborsarli ora vorrebbe dire tirare fuori i soldi di tasca mia, perché a me non è arrivato finora nessun rimborso".

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Ma Renata, fra il serio e il faceto, ha trovato un modo per recuperare parte delle entrate perse in questi giorni, da oggi infatti ha rimesso in vendita le mascherine da motociclista nere, magari coi teschi, che avevano spopolato tra i suoi clienti in tempi non sospetti e che alcuni le hanno richiesto oggi da usare come protezione delle vie aeree primarie, proprio contro il coronavirus. (Ricordiamo che si tratta di una sciarpa, non di un presidio medico-sanitario. Ma almeno aggiunge un po’ di glamour alla comune, quanto praticamente inutile, mascherina chirurgica…)

Insomma, i negozianti comaschi devono ingegnarsi in questo momento, “Secondo me la situazione è veramente critica, perché proprio in questi giorni dovrebbe iniziare la stagione turistica, quella su cui la maggior parte degli esercizi comaschi basa la propria sopravvivenza, e se ci arriviamo in questo stato di psicosi e allarmismo - secondo me in larga parte ingiustificato! - rischiamo davvero di andare gambe all'aria”.

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