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Martedì, 16 Aprile 2024
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Como, presidio davanti alla prefettura per le morti bianche: "Questa strage deve farci riflettere"

"Morire in quelle condizioni è terribile e insensato: in un paese civile non può accadere che si dorma in una baracca di cantiere"

Il presidio si è tenuto questa mattina 22 settembre davanti alla prefettura di Como. È stato organizzato da CGL, CISL e UIL di Como per sensibilizzare sul tema delle morti bianche sul lavoro dopo la morte dei due operai di 25 e 29 anni nel cantiere di Moltrasio

Nell’attesa che le autorità competenti chiariscano e definiscano quanto accaduto resta purtroppo il dramma delle famiglie di questi lavoratori che non faranno più rientro a casa. 

"Questa ennesima strage deve far riflettere tutti - scrivono in un comunicato congiunto. Il nostro appello è per chiedere alla politica di impegnarsi per una formazione e un addestramento di lavoratori e lavoratrici, per tutti i tipi di contratto, all'inizio dell'attività lavorativa. Ci vuole anche una formazione per i datori di lavoro per l'avvio o l'esercizio dell'attività d'impresa.

Che la materia della salute e sicurezza sul lavoro entri nei programmi scolastici perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umana.

Lo scorso anno, in tutta Italia, le ispezioni nelle aziende hanno evidenziato irregolarità per il 69% delle aziende controllate. Per salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% d’irregolarità. E questo con una quantità di organi di controllo e vigilanza ridicola per 1.600.000 imprese.

Ogni volta che un lavoratore perde la vita è una sconfitta per tutti noi. Passiamo dalle parole all’azione"

CGIL CISL UIL confederali insieme alle categorie Fillea CGIL- Filca CISL – Feneal UIL Como esprimono cordoglio e vicinanza ai famigliari dei lavoratori che hanno perso la vita nel cantiere di Moltrasio. E chiedono che sia al più presto varata una legge che preveda l’obbligo della timbratura dell’orario di lavoro in cantiere e la corrispondenza tra le ore lavorate e dichiarate in Cassa edile, come richiesto unitariamente dal 2020 al presidente Attilio Fontana.

I sindacati stanno ancora attendendo risposta. Ammesso che i lavoratori presenti in cantiere e il loro contratto fossero regolari, se fosse stata attiva la timbratura dell’orario di lavoro, casi come questo non si sarebbero verificati.

"In un paese civile non può accadere che si dorma in una baracca di cantiere, situazione non rispettosa delle più elementari norme di igiene e sicurezza, nonché della dignità della persona. Morire in quelle condizioni è terribile e insensato”. 

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