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Como, nessuna ordinanza contro i botti a Capodanno

Sono però vietati durante il resto dell'anno: cosa dice il regolamento della polizia urbana

Nessuna ordinanza per vietare i botti di Capodanno a Como. Tutti saranno liberi di sparare petardi e fuochi ( che rientrano nella legalità di vendita e nelle norme di sicurezza associate a questi prodotti). Come già annunciato ci saranno i fuochi d'artificio "istituzionali" previsti sul lago per mezz'ora (per la precisione tra le 23.59 del 31 dicembre 2022 fino a mezzanotte e trenta del 1° gennaio 2023) e poi non ci sarà nessun divieto per i cittadini di Como, che potranno liberamente sparare mortaretti e petardi nei loro giardini. 

Questa è la scelta che è stata fatta dalla giunta del sindaco Rapinese. Il regolamento della polizia urbana di Como, aggiornato al 27 ottobre 2022 parla chiaro e non essendo arrivata alcuna ordinanza specifica resta valido. Nell'Art. 13, comma 7, nel capitolo sulla Pubblica quiete e tranquillità delle persone viene scritto che: " È vietato far esplodere giochi pirici arrecando disturbo alla quiete delle persone, fatte salve le manifestazioni autorizzate e il giorno di Capodanno".

Lo scorso anno il sindaco Mario Landriscina aveva fatto una scelta differente e aveva pubblicato sull’albo pretorio l’ordinanza che vietava il 31 dicembre e il 1 gennaio su tutto il territorio comunale l’accensione, il lancio e lo sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti simili, nonché il lancio delle cosiddette “lanterne cinesi”. 

La petizione contro i fuochi d'artificio sul Lago di Como

Questa decisione non fa felici molti cittadini di Como e del lago che già lo scorso settembre avevano creato una petizione contro i fuochi d'artificio. Nata da Marialuisa Righi e Albertina Nessi, la raccolta ha portato a oltre 700 firme di adesione. La petizione era stata inviata a tutti i sindaci dei paesi sul lago, compreso il primo cittadino di Como, Alessandro Rapinese. Le motivazioni, ben espresse nel documento, sono intuibili: in primis per tutelare gli animali, non solo quelli così detti di compagnia, che hanno spesso terribili attacchi d'ansia e possono anche morire per la paura, ma anche per quelli selvatici che sono spesso feriti, mutilati o uccisi dai fuochi. Poi c'è anche l'altrettanto importante questione dell'inquinamento. Ecco il testo completo della petizione (QUI IL LINK). 

Egregio Sindaco,

Le scriviamo in merito a un problema decisamente sottovalutato, ma con risvolti pesantissimi sulla flora e fauna del nostro meraviglioso lago: i fuochi d'artificio o feste pirotecniche come preferisce, che dal mese di maggio imperversano, quasi tutte le sere, con particolare accanimento in quel di Cernobbio. Come lei ben saprà i fuochi d’artificio causano grave disagio con stati d’ansia e attacchi di panico nei nostri animali (e anche in molti umani) cani e gatti possono morire dallo spavento o fuggire terrorizzati con tutto quello che ne consegue. Il problema riguarda anche la fauna selvatica: i volatili, spaventati dagli scoppi e disorientati dalle luci, tentano di fuggire e molti di loro muoiono o rimangono gravemente feriti, ne è prova la loro assenza dai parchi delle ville dove fino a qualche anno fa potevi incrociare nelle passeggiate scoiattoli, merli, ghiri. Spariti. Non abbiamo documentazione sulla reazione dei pesci di lago, però non si vedono più cigni e le poche anatre si sono spostate nella zona di Villa Geno. I fuochi d'artificio inquinano. È bene sapere che nelle ore immediatamente successive all’utilizzo di fuochi d’artificio si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (PM10). “ La tipologia degli inquinanti prodotti dagli scoppi è nociva, contiene tra l'altro valori non trascurabili di potassio (K) stronzio (Sr) bario (Ba) magnesio (Mg) alluminio (Al) zolfo (S) titanio (Ti) manganese (Mn) rame (Cu) Bromo (Br) piombo (Pb)” (Testo diramato dalla Regione Lombardia). I fuochi d’artificio possono emettere suoni fino a 190 decibel (da 110 a 115 decibel al di sopra dell’intervallo compreso tra 75 a 80 decibel, a partire dal quale inizia ad esserci un danno all’orecchio umano). I fuochi artificiali generano un livello di rumore superiore a quello dei petardi e degli spari (140 decibel) e di quello di alcuni jet (100 decibel). Non bastassero questi dati per attuare subito contromisure serie e durature, c'è una considerazione fondamentale che sfugge alle dinamiche di questi tempi bui: l'assenza di attenzione, rigore e sensibilità. Attenzione verso chi abita, vive ed è parte integrante dell'habitat, che sia umano o no. Rigore nell'esercitare il potere contro chi violenta, altera, offende la bellezza di uno dei luoghi più belli del mondo. Sensibilità nel porre la questione etica al di sopra del volgare opportunismo e dilagante superficialità. Lei potrebbe affermare senza possibilità di smentita che alla gente piace, piacciono i fuochi, il caos primordiale, l'assordante rumore che evoca la guerra, così lontana e tanto vicina, però è altrettanto vero che la massa va educata sia ai piaceri che ai doveri. Si tratta di evoluzione, di cui questi “passatempi” ne sono l'antitesi. Grazie per l'attenzione

Ci informa Marialuisa Righi che il sindaco di Laglio, per esempio, aveva risposto positivamente alle loro richieste mentre dal primo cittadino di Como non era arrivata alcuna reazione. 

La strage silenziosa di Capodanno 

La strage silenziosa di Capodanno lo scorso anno si è svolta sotto gli occhi di tutti, nella quasi totale indifferenza. 

Secondo i dati diffusi dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente nella notte di San Silvestro sono oltre 400 tra cani e gatti morti e centinaia quelli scappati di cui non si sa più nulla. «Si tratta di un dato peggiore rispetto a quello dello scorso anno - sottolinea Aidaa - Anche se si tratta di un dato provvisorio. Le regioni con il maggior numero di animali deceduti sarebbero la Calabria e la Sicilia, seguiti da Lombardia e Campania». 

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