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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Centro storico / Piazza del Duomo

Como, una grande opera architettonica potrebbe salvare la città dall'immobilismo

La discussione social sta facendo emergere le idee e la visione dei cittadini

Per conoscere veramente cosa pensano i cittadini di Como, cosa vorrebbero e cosa credono che potrebbe migliorare la vita e lo stile della città i social possono essere molto utili, alcune volte più di intenti e discorsi elettorali. Sul gruppo Facebook Sei di Como Se... un cittadino, Paolo, ha lanciato una discussione che sta via via prendendo piede. La domanda che Paolo rivolge ai suoi concittadini è: "Perché Como non resuscita con l'architettura? Una grande opera salverebbe la città dall'immobilismo...".

Ed ecco i primi commenti: alcuni propositivi, altri meno ma ci regalano un assaggio di quelli che sono i reali malcontenti in essere. Sono in molti a sottolineare che piuttosto che grandi opere architettoniche, per cui non ci sarebbero nemmeno gli spazi, a Como servirebbero grandi opere di restauro. Risponde Anna: "Como non è Milano, ha spazi finiti e tantissimo invece da recuperare e restituire alla città. Manutenzione dovrebbe essere la parola chiave: certo non è roboante e fa pochi proseliti, ma una città deve essere anzitutto pulita, deve avere un sistema fognario efficiente (a cominciare dalla pulizia dei tombini che le piogge come si manifestano oggi bellamente scavalcano per andare a riempire garage e seminterrati), deve curare spazi verdi da restituire alla fruizione dei cittadini in ogni quartiere della città, cittadini che, con la sola loro presenza, presidiano il territorio “occupandolo” e restituiscono spazi di legalità (tutto ciò che è lasciato vuoto si riempie…)."

C'è anche chi gli spazi dove poter costruire qualcosa di architettonicamente valido e innovativo li individua nella zona della ex Ticosa e in altri edifici già esistenti lasciati andare a se stessi, non è quindi solo una questione di volumi, ma di avere una visione urbanistica, scrive Andrea: 

"Ci sarebbe già la base. La Ticosa, da restituire alla città con un'operazione urbanistica che non sia solo parcheggi, ma possibilità di produzione culturale, parco cittadino, installazioni artistiche. O il Politeama e l'Astra. Spazi per nuovi volumi non ce ne sono (forse Muggiò piscine) ma ci vorrebbe intelligenza e un'amministrazione con visione, che a Como non è di casa."

Il verde resta sempre una grande priorità per i Comaschi e Eugenio scrive che l'unica grande opera da fare sarebbe piantare alberi e non abbatterli e curare i giardini. "Basta permessi per costruire, solo permessi di riqualificazione aree dismesse". Ci sono anche Comaschi spaventati alla sola idea di una grande opera architettonica e pensano che potrebbe essere concepito un obrobrio che peggiorerebbe solo le cose. "Ci mancano solo i grattacieli a Como" scrivono sotto il post. C'è chi chiede panchine e sedie nelle piazze e nelle vie, chi un parco all'avanguardia come quelli che esistono in molte citta europee come Nizza e Valencia e chi invece sarebbe più propenso a piccole opere ma mirate. C'è chi sogna il Lungolago pieno di fiori, come quello di Bellagio e a chi non piace proprio come è stata gestita la città fino ad oggi "Perchè a Como interessa solo il potere politico, poi quand che munten in scragn fan pü nagot". Il dialetto, ogni tanto, rende meglio i concetti. 

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