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Tunisino radicalizzato al Bassone viene espulso dall'Italia: "Esaltava la jihad e il martirio"

Lo scrive il Viminale sul sito ufficiale: il provvedimento di espulsione è stato deciso dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e dal prefetto di Como

Il Viminale riporta sul suo sito ufficiale la notizia del rimpatrio ( da Genova verso la Tunisia attraverso la frontiera marittima) di un cittadino tunisino S.M.B.B. che era detenuto presso il Bassone di Como. L'uomo era stato condannato per reati legati alla droga, ma l'epulsione è stata decisa dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e dalla prefettura di Como, per la sua radicalizzazione, in quanto divenuto un fervente seguace "di un ristretto di nazionalità algerinaun espulso nel 2018 per la sua opera di proselitismo in chiave ultra-radicale con esaltazione del jihad e del martirio".

Considerando anche i suoi trascorsi era particolarmente monitorato all'interno del carcere: evaso nel 2017 dal regime degli arresti domiciliari a Brescia è stato poi rintracciato in Svizzera nell’ottobre del 2019 con false generalità. Riassociato alla Casa Circondariale di Como. Qui si è fatto notare per le sue esternazioni volte all’istigazione dell’odio razziale ed interreligioso.

Il comportamento del tunisino in carcere aveva sollevato grandi preoccupazioni e quindi, ritenuto pericoloso, è stato rimandato in Tunisia.

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