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Il piano B dei discotecari: andare in Svizzera. Ma non sarà così facile

Le molte limitazioni fanno sì che già ora i locali siano pieni e un'ondata dall'Italia non farebbe altro che aumentare la gente lasciata fuori

In Italia, come tutti ben sanno, da dopo ferragosto sono state chiuse tutte le discoteche. Questo perchè risultava pressochè impossibile mantenere le norme di distanziamento dettate dal Covid. Quindi, dopo molti ripensamenti, si è deciso di chiuderle. Senz'altro a molti amanti delle discoteche che abitano vicino al confine svizzero sarà sorto spontaneo il pensiero di recarsi nei locali oltre la dogana. iI consigliere di Stato Norman Gobbi è già preoccupato che "l’esodo per la movida possa far crescere il numero dei contagi". Ma non sarà così facile.

Il perchè è molto semplice, come anche riportato sul Corriere del Ticino. I locali e le discoteche sarebbero già al massimo della loro capienza (ridotta dalla norma anti-covid) con i clienti abituali. Spesso molti locali sono costretti a lasciare fuori gente. Il limite delle cento persone, che vige anche in Ticino, da una certa serenità anche ai gestori stessi. Vedremo il prossimo week-end.

Ma è facile che se davvero arrivasse "l'ondata di discotecari" dall'Italia, il principio, essendo gli Svizzeri molto rispettosi delle norme, non cambierebbe e con ogni probabilità finirebbero col rimanere fuori. 

Ricordiamo inoltre che il discorso discoteche è critico anche in Svizzera: a Ginevra, per esempio, i locali sono stati chiusi. Quindi una certa incertezza regna anche dall'altra parte del confine. 

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