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Il lungo, estenuante tragitto dei ragazzi disabili di Como verso la scuola

La segnalazione di una mamma

Concetta Scarlata è la mamma di due bambini Loris e Cloe. Vivono a Como e hanno a che fare con un problema che rende ancora più complicata la loro quotidianità: il trasporto per i disabili. Ovvero quel servizio, gratuito, che offre il Comune proprio per aiutare queste famiglie e soprattutto i ragazzi. Questa la teoria. La pratica, come ci racconta Concetta, è molto diversa. "Sono mesi che ho sollevato questo problema in Comune a Como ma ancora siamo molto lontani dalla soluzione. I bambini disabili fanno 2 ore di strada per andare e due per tornare da scuola perché c'è solo un pulmino che porta i bambini a scuola a Ponte e Bosisio Parini. Loris, mio figlio, finisce alle 15.45 dove aspetta con una educatrice l'arrivo del pulmino che passa a prendere prima i ragazzi a Bosisio e quindi dopo tutto questo giro arriva a casa alle 17.45. Ho domandato in Comune se non fosse possibile mettere a disposizione una macchina per i bambini di Ponte Lambro che sono quattro e quindi basterebbe. Parrebbe che, così mi è stato riferito, la Croce Rossa (che è l'incaricata del Comune) non disponga di personale per questo servizio. A dicembre però mi viene assicurato che sarebbe stato fatto un bando apposta per il trasporto dei ragazzi di Ponte Lambro". 

In Comune tutto tace 

Bisogna considerare che si tratta di ragazzi disabili che vivono una quotidianità spesso complessa e per cui lunghe attese o viaggi di ore per andare e tornare da scuola sono molto stressanti e faticosi. Di contro per le famiglie questo rimane un servizio essenziale non solo per cercare di organizzare al meglio le giornate per tutti (genitori e altri figli compresi) ma anche per abituare i loro figli a sviluppare un minimo di indipendenza e socialità. 

"Io, continua Concetta, ho una situazione migliore rispetto a altre famiglie ma ho a cuore la faccenda per tutti. In Comune mi hanno detto che dopo Natale avrebbero risolto. Oltre a mandare molte mail, sono andata spesso di persona a parlare con chi di dovere facendo anche presente che sul pulmino c'è un solo educatore (e a norma dovrebbero essere due) che, insomma la questione trasporto ragazzi disabili a scuola ha bisogno di una sistemata. Del bando, almeno che io sappia (ma in quanto atto pubblico dovrebbe essere pubblico e io non l'ho trovato da nessuna parte) non c'è traccia. Mi dicono che "sono dispiaciuti ma la situazione non è facile". Mi propongono allora un trasporto apposta per mio figlio ovvero una macchina che lo possa riportare a casa e ogni mese, portando le fatture in Comune, verrei rimborsata. Peccato che la stessa offerta non si stata fatta agli altri ragazzi con lo stesso mio problema. La confusione regna sovrana. Ho scritto anche al sindaco che mi ha risposto che si sarebbe informato ma poi non ho saputo più nulla. Mio figlio posso permettermi di portalo io (evitandogli almeno le due ore del mattino) e al ritorno ho concordato di prenderlo una fermata prima. Io mi sono adeguata a questo servizio che si rivela spesso un disservizio ma altre famiglie vivono un disagio molto grave. In Comune tutto tace". 

Abbiamo provato a contattare telefonicamente la referente in Comune della signora Scarlata che (al momento) non ci ha risposto. 

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