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Cinghiali, situazione grave anche nel Comasco

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici

In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici, la cui proliferazione sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali nel Comasco e Lecchese.

«Già nel lockdown, con lo stop alla caccia di selezione e con meno gente a presidiare i territori, si era verificata una vera invasione della fauna selvatica nelle nostre campagne fino addirittura alle porte delle città e sulle strade principali delle due province lariane. Oltre alla sicurezza dei cittadini, l’invasione incontrollata dei selvatici mette in gioco i raccolti, frutto del lavoro dei nostri imprenditori che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo anche durante i mesi di lockdown».

Lo ha rimarcato Fortunato Trezzi intervenendo poco fa all’inaugurazione di AgriNatura (la kermesse agricola che si tiene fino a domenica a Erba presso gli spazi espositivi di Lariofiere), dove Coldiretti ha tenuto il convegno “Agricoltura e turismo #Ripartono insieme”.   

Il riferimento è all’incidente mortale verificatosi nelle prime ore di ieri, 2 ottobre, sull’autostrada A26 Genova-Gravellona: «Un fatto gravissimo che ci riporta a una realtà drammatica. Ecco cosa comporta avere i cinghiali praticamente all’uscio di casa: un rischio inaccettabile per la sicurezza pubblica che impone, anche sul territorio, di tenere alta la guardia e di intervenire una volta per tutte per risolvere il problema».

L’incidente è stato provocato dallo scontro di un’autovettura con due grossi cinghiali che stavano attraversando la carreggiata: un urto violentissimo e l’auto è finita fuori strada con due passeggeri morti ed il terzo ferito.

La preoccupazione per la sicurezza dei cittadini che si riflette anche sul territorio delle due province lariane, anch’esse invase dai selvatici: «Gli incidenti provocati da questi animali si susseguono a ripetizione anche da noi, finora non mortali ma, come abbiamo drammaticamente visto, il rischio è più che concreto. Non possiamo arrivare al punto di pensare che la salvaguardia della fauna selvatica incontrollata superi il valore di una vita umana».

                                                                                                                                                                             

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