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Giovedì, 8 Giugno 2023
Attualità Cernobbio

Quel capolavoro del Terragni "violentato" nell'indifferenza di tutti

Nel cimitero di Cernobbio un'opera dell'illustre architetto razionalista sta facendo una brutta fine

E' un'opera architettonica realizzata tra il 1929 e il 1930, quando il suo illustre ideatore, l'architetto razionalista Giuseppe Terragni, era ancora in vita. Si tratta di una cappella (più precisamente di un'edicola funeraria) situata all'interno del cimitero di Cernobbio. Tra le opere di Terragni non è certo la più famosa ma è comunque un'opera dall'altissimo valore storico-culturale che merita, anzi, meriterebbe di essere rispettato e valorizzato. Invece è stata evidentemente dimenticata da chi dovrebbe assicurarsi che il patrimonio artistico venga tutelato. La segnalazione lanciata da Attilio Terragni, pronipote del massimo esponente del Razionalismo, lascia attoniti. "La settimana scorsa - spiega Attilio Terragni ho visitato,dopo tanti anni, il bellissimo cimitero di Cernobbio per ammirare la Tomba Ortelli di Giuseppe Terragni, un piccolo gioiello famoso in tutto il mondo per la sua delicata spiritualità, per quella luce divina al fondo di uno stretto passaggio di lastre di onice nero. Nel vedere come questo capolavoro è stato ridotto sono rimasto pieno di dolore. Possibile che gli uomini e gli amministratori siano stati così indifferenti persino di fronte al grande tema della morte? Possibile che i cernobbiesi abbiamo perso per sempre un valore così inestimabile?". Attilio terragni si chiede inoltre: "Dove saranno finiti la croce e i marmi originali? Dove era la Soprintendenza? Chi ha autorizzato lo scempio?".

Cappella funeraria Giuseppe Terragni nel cimitero di Cernobbio 2

La vicenda dello "scempio" della Cappella Ortelli (ora Pozzi-Simeoni) solleva una questione non di poco conto riguardo alla tutela del patrimonio artistico italiano, una ben analizzata da Victor Rafael Veronesi, giovane studioso appassionato in special modo del movimento razionalista. "Questa cappella è uno dei circa 85 progetti di una delle più grandi firme dell'architettura del Novecento e avrebbe senz'altro meritato una considerazione e un'attenzione differenti - premette Veronesi - invece ha ha subito modifiche rilevanti che hanno alterato il senso del progetto originario, quello voluto da Giuseppe Terragni. Nel corso degli anni, per esempio, i pregiati marmi neri sono stati sostituiti con graniti economici, le lastre di onice del lucernario sono stati sostituiti con alcuni vetri. Poi, più recentemente sarebbero spariti i cancelli originali vetrati, simili a quelli delle cappelle Pirovano e Stecchini di Como, ed una grande croce in metallo che oltre a essere di per sé un'opera d'arte era anche parte integrante e funzionale di tutta la cappella".

Dopo una ricerca Veronesi ha concluso che "la cappella, nonostante il grande interesse culturale per la collettività, non sembra essere mai stata vincolata come bene di interesse storico e artistico, questo significa che il privato può apportare le modifiche che vuole". Ma c'è un'altra questione importante che riguarda il bellissimo basso rilievo di Vitaliano Marchini: "Bisognerebbe capire se anche quest'opera non è stata censita e quindi non è sottoposta ad alcun vincolo, perché si tratta di un capolavoro di indubbio interesse artistico e culturale. Purtroppo l'elenco delle opere d'arte vincolate, a differenza dei beni architettonici, non è disponibile al pubblico. Andrebbe interpellato il ministero dei Ben culturali".

A tal proposito il sottosegretario Vittorio Sgarbi, raggiunto al telefono da QuiComo, ha fatto sapere che avrebbe richiesto un approfondimento alla Sovrintendenza.

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