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Il capitale "umano" del Teatro Politeama di Como

La puntura di Nessi in consiglio comunale e la lezione di Virzì al cinema

Ripensando alle parole che si sono spese nelle ultime notti di consiglio comunale, prima della pausa di Natale, torna alla mente "Il capitale umano", il bellissimo film di Paolo Virzì in parte girato al Politeama di Como. Il recupero del teatro è infatti al centro di una delle vicende che vede protagonista la sempre bravissima Valeria Bruni Tedeschi, che interpreta Carla Bernaschi, la moglie di un ricco faccendiere senza scrupoli che le regala il sogno di ristrutturare il Politeama. Sogno che anche nel film dura solo qualche giorno, giusto il tempo di una love story con il professore che ne sarebbe diventato il direttore artistico. Nella pellicola diretta da Virzì nel 2013 il Politeama diventerà invece solo un altro bel luogo dove fare nuovi appartamenti, un po' come quel che succederà, monete d'oro permettento, al vecchio Cressoni di via Diaz. 

A tornare sulla vicenda Politeama, quella reale, come dicevamo in premessa, è stato Vittorio Nessi, che a Palazzo Cernezzi ha provato a tenere accesso il cerino senza scottarsi la mano. Dopo la mezza bufala Dolce & Gabbana, mai suffragata da un concreto interesse, e le carezze del Conservatorio, che al momento restano affetto senza sostanza, la puntura al sindaco di Luigi Nessi - vale la pena ricordare che vanta al suo fianco in consiglio Barbara Minghetti, una manager che quando si parla di teatri sa di cosa si parla - è stata condivisa dalla maggiranza dell'aula.

In sostanza il consigliere di Svolta Civica per Como ha chiesto al Comune di non lasciare solo il liquidatore Francesco Nessi ma soprattutto, consapevole del fatto che ogni anno che passa il degrado del Politeama diventa sempre più importante, di non avere paura dei grandi imprenditori e di andarli a stanare uno per uno alla luce del sole. Una chiamata alle armi che, pur partendo da nobili urgenze, rischia di finire nel nulla come tutte le altre che l'hanno preceduta. Se le istituzioni restano sorde, incapaci di grandi progetti in proprio, evocare il messia con i soldi in mano è un po' come credere a  Babbo Natale senza più essere bambini. Non sappiamo quali potenzialità di guadagno possa avere il Politeama e nemmeno quanto affetto lo circondi veramente, ma perdere il "capitale umano" di questo teatro è un rischio che nessuna assicurazione potrebbe coprire. 

Da "Il capitale umano" (Dialogo all'interno del Politeama di Como tra il custode e Carla Bernaschi)

Qui ha debuttato anche il Buazzeli con una novità di Arthur Miller.
Ci è stato anche Strehler a fare due date di rodaggio delle Baruffe, sempre pieno così.
Ma non si può ristrutturare?
Si sono già fatti avanti in tanti ma solo per fare degli appartamenti, un supermercato, la sede di una banca.
Una banca? E' orribile. Qui se ne dovrebbe far carico il comune o la provincia. No dico... in un paese civile... sono indignata.

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