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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Broletto, il vuoto non si colma con una passerella

Fa discutere la decisione "anti-disagio" del Comune di Como

Il vuoto che spaventa. Soprattutto quando il vuoto è stato creato attraverso uno sconsiderato spostamento dell'infopoint del Broletto, ora per fortuna avviato a riprendersi il suo spazio. Intanto fa discutere la decisione del Comune di Como che ha comuqnue deciso di riempire il "vuoto" sotto il Broletto con una passerella anti-disagio. Una scelta discutibile non solo dal punto di vista socio-culturale ma anche da quello architettonico. Fermo restando che quel "buco" è spesso frequentato in modo assolutamente idoneo, come dimostra la foto. 

“Leggendo la notizia dei prossimi lavori per la costruzione di una passerella sotto il Broletto ci sfugge completamente come questa possa far rivivere gli spazi e tenere lontani “disagiati, malcostume e sporcizia”, termini che tra l'altro non rispecchiano più la situazione corrente” dichiara il consigliere comunale del Partito Democratico, Gabriele Guarisco.

“Gli spazi vivono se ci sono delle iniziative per farli vivere. La desertificazione di questo angolo di città è iniziata quando l’infopoint è stato spostato. Quando questo era sotto alla torre, i gruppi di turisti non sono mai mancati ad animare il colonnato. Se si leva una funzione d’uso a un luogo, quello rimane esposto al degrado. E non c’è passerella che tenga” aggiunge il consigliere Dem.

“Guardando alla spesa dei 250mila euro previsti ci chiediamo quanti eventi culturali potrebbero essere organizzati sotto al Broletto - mostre, concerti, spettacoli - che potrebbero tornare ad animare questo luogo. Oppure, parlando di degrado vero e inaccettabile (ma accettato perché relegato ai quartieri e lontano dagli occhi), con 250mila euro si potrebbe aumentare la sicurezza di altre strutture del comune, a partire dalle case popolari, dove ci sono porte d'accesso che non si chiudono e citofoni che non funzionano. Ma evidentemente le priorità della giunta sono altrove, complice forse la fine del mandato e la foga di mostrarsi all’opera” conclude Guarisco.
 

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