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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Troppa droga nei boschi del Comasco: Inverigo, Monguzzo e Lambrugo le aree più colpite

Il Prefetto di Como fa il punto della situazione: molti risultati ottenuti ma continua il contrasto allo spaccio in queste aree

Un fenomeno difficile da smantellare quello del traffico di droga, specialmente nelle zone boschive. Come ha spiegato il Prefetto di Como, in una riunione indetta appositamente per esaminare la situazione generale in alcune zone boschive del Comasco, l'area tra Lambrugo, Inverigo e Merone è una delle più attive per il fenomeno dello spaccio. I soggetti rei di questo crimine sono sempre più spregiudicati e agiscono ai margini delle zone boschive. 

Attualmente, le zone più esposte al fenomeno sono quelle a ridosso dell’Oasi di Baggero, nella località Buerga e nella frazione Nobile, che rientrano nel territorio comunale di Monguzzo, nelle aree vicine al lago di Alserio e nella zona denominata “ex Valentino’s Garden”, sempre nel Comune di Monguzzo, nelle frazioni Villa Romanò e Cremnago di Inverigo e nella Via Magni, sita nel medesimo Comune.

Per quanto riguarda nello specifico le zone di Lambrugo, Monguzzo e Inverigo, gli interventi recentemente attuati dell’Arma dei Carabinieri hanno portato ottimi risultati, ovvero lo smantellamento di 2 accampamenti adibiti a bivacco per lo spaccio, il controllo di 30 veicoli e l’identificazione di 36 persone, di cui  2 con precedenti specifici in
materia di stupefacenti, l’arresto di altre 2 persone, e la segnalazione alla Prefettura di 1 assuntore e il sequestro di denaro contante ritenuto "incasso" di attività illecita e di vari quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish, eroina e cocaina.

Inoltre, altre 6 persone sono state arrestate e 20 consumatori di stupefacenti sono stati identificati dopo una operazione nella zona di Monguzzo, iniziata dai Carabinieri nello scorso mese di settembre e conclusa a febbraio, cui va aggiunta un’ulteriore operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di 8 spacciatori attivi nella zona.

Infine, ripetute attività di controllo sulle medesime aree sono state svolte dalla Questura tramite l’impiego di reparti specializzati della Polizia di Stato.

Nel quadro fino a qui delineato, il Comitato, ai fini di un efficace ridimensionamento delle attività di spaccio, ha rilevato la necessità di un affinamento del circuito informativo relativo alle dinamiche che caratterizzano il fenomeno a livello locale. In questo senso potrà risultare di particolare utilità anche il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza già presenti e l’adozione di altre mirate misure, compresi i servizi straordinari di controllo predisposti dalle Forze di Polizia, che potranno ridurre le azioni delittuose.

Anche i proprietari delle aree boschive dovranno responsabilmente assicurare, su sollecitazione dei Comuni, la manutenzione dei punti di accesso alle aree, in modo da consentirne una migliore visibilità dall’esterno.
In relazione al quadro emerso, il Prefetto ha disposto l’intensificazione dell’azione di vigilanza e contrasto da parte delle Forze di polizia, che si articolerà prossimamente in incisivi controlli presso i luoghi di spaccio, atti a reprimere l’azione dei pusher e dissuadere le richieste dei consumatori.

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