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Blocco treni tra Italia e Svizzera, un danno per i frontalieri

Lo stop da domani a causa del Dpcm

Prime reazioni politiche dopo la notizia rimbalzata ieri dal Canton Ticino. "Ecco le gravi conseguenze di scelte assurde del governo. L’Esecutivo intervenga subito per rimediare al pasticcio che mette in pericolo il lavoro di migliaia di frontalieri Lombardi. Non c’è tempo da perdere”! È la dura presa di posizione del sottosegretario di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Fabrizio Turba in merito alla notizia dello stop alla circolazione ferroviaria tra Svizzera e Italia dal 10 dicembre a causa del nuovo Dpcm.

“Ancora una volta – ha rimarcato Turba – il governo dimostra di non voler tutelare i Lombardi e la Lombardia. Le scelte dell’Esecutivo hanno già messo in ginocchio migliaia di attività, creato serie difficoltà a tante famiglie lombarde e fatto chiudere tanti negozi”. “Adesso anche quest’ultima assurdità che danneggia pesantemente tanti frontalieri lombardi; vigileremo affinché si arrivi presto a una soluzione e ci attendiamo una dura presa di posizione anche dai consiglieri regionali di Pd e 5Stelle”, - ha concluso il sottosegretario. 

"L'interruzione dei treni tra Italia e Svizzera, annunciata dalle Ferrovie elvetiche, è figlia di un pasticcio determinato dall'ultimo Dpcm che introduce norme eccessivamente burocratiche per i viaggiatori in ingresso dalla Svizzera. È necessario che il Governo rimedi nel più breve tempo possibile al danno arrecato ai lombardi e in particolare ai frontalieri". Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, annunciando una lettera al Ministero dei Trasporti. "Scriverò al ministro per chiedere interventi rapidi. È del tutto evidente che il governo abbia emanato delle norme senza valutare le ricadute concrete, e gravi, per i lombardi".

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